Regia di John Carpenter vedi scheda film
Credo che Pro-life meriti un buon giudizio a partire da due considerazioni: la capacità di sfruttare al meglio l'ora di durata e l'equilibrio con cui viene governata la materia. Leggasi dunque: regia di personalità. Carpenter si mescola ai sottogeneri dell'horror. Ci sono azione ritmo e tensione, l'assalto similwestern al fortino, gli spazi claustrofobici, la follia, la violenza estrema, il demoniaco, il gore, il tortureporn, la fantascienza alla Alien/LaCosa, il gotico e il mostro lovecraftiano. Da sottolineare temi peculiarmente americani come sottotesti: le armi, il fanatismo religioso, l'antiabortismo. Attori all'altezza, doppiaggio un pochino meno. Banale (o geniale) il titolo italiano che mescola film precedenti dell'autore losangeliano. The Ward inizia nello stesso modo e, titoli di testa esclusi, risulta meno coraggioso e moderno.
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