Regia di Florestano Vancini vedi scheda film
Fernando Di Leo e Fiorestano Vancini portano in scena una pellicola che, già dal titolo, si presenta come un canonico "revenge movie". Abbiamo il solito innocente condannato ai lavori forzati per un omicidio che non ha commesso che esce dal carcere e ritorna al paese di orgine; la solita banda di corrotti che controlla il paese; il gruppo di messicani infidi e poco propensi a rispettare i patti che si relazionano con la banda dei corrotti per acquistare di contrabbando armi.
All'impianto classico, DI Leo aggiunge dei diversivi che, per la loro artificiosità, potremmo definire da b-movie: lo sceriffo che lancia la stella che tiene sul petto per ferire i rivali come farebbe un ninja; l'elaborato strataggemma con la corda legata al grilletto della pistola, grazie al quale l'eroe tenuto sotto scacco dello sceriffo spara allo stesso; la scena cultissima, e riproposta in seguito in altri film, del braccio di ferro tra due coltelli piantati su un tavolo in modo da ferire la mano del soccombente).
Lo script tuttavia si rivela eccessivamente lungo e non sempre capace di tenere alta la tensione. Moltissimi, forse anche troppi, i personaggi secondari che vanno da un barbiere divenuto killer, a un truffatore comico, passando per un boia schizzato e una giovane (Gabriella Giorgelli) abile col fucile che si infila in tutti i guai.
La regia non è male (bella la parte finale e anche il prologo) per esser attribuibile a un regista non di genere, bene le prove degli attori. Seppur tecnicamente interessante, il film risulta senza infamia e senza lode. Voto:6+
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