Regia di Volfango De Biasi vedi scheda film
A Venezia, un dicembre rosso shocking alla facoltà di architettura. Iago è un piccolo genio incompreso che vive con la zia in due camere e cucina. Sogna in grande e brama la fascinosa Desdemona, ma c’è Otello, raccomandato palestrato che gli soffia l’amore e la carriera perché è figlio di papà. «Non ti intromettere, ti sei già intromesso abbastanza» si sente dire al moro, quando lo scoprono con le braghe calate. Segue vendetta tremenda vendetta: l’eroe antieroe scatena un complicato intrigo di vicoli e delitti, con contorno di giochi a tre, bacini e bacetti, intemerate dell’amico omosex e festona mascherata dove potrebbe succedere di tutto, ma succede poco e niente. Un po’ come nel resto del film, operina pop, facile facile, un po’ glamour, zero pulp, per il pubblico dei giovanissimi. Dopo il teen movie Come tu mi vuoi, De Biasi cerca vie alternative al cineconfetto solo cuore-amore: l’ambizione c’è, l’intraprendenza anche, ma le buone intenzioni si fermano alla contaminazione barocca. Di dialoghi in versi e slang giovanile, tra antico da cartolina e postmoderno da spot. Protagonisti passionali al minimo sindacale: si distingue solo Lorenzo Gleijese, che gigioneggia nel ruolo dell’inquieto Roderigo, oltre al maestro Lavia. A parte tutto, vietato tirare in ballo Baz Luhrmann.
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