Regia di Bruce Campbell vedi scheda film
Giudizio totalmente personale e non molto obiettivo: My name is Bruce è un filmetto, ma per i fan dei tre capitoli di Evil Dead è una chicca demenziale da vedere di volata. Bruce Campbell, protagonista della saga horror-comedy diretta da Sam Raimi e in seguito protagonista di soli B-movies, a parte qualche breve apparizione nei blockbuster dell'amico "svendutosi" Raimi, fa la parodia di se stesso, ostentando la solita spacconeria di sempre in un fisico ormai cambiato (cinquantenne e ingrassato), ma che porta tuttora con sé una presenza scenica devastante.
E' raro vedere tanta autoironia; Bruce si prende in giro da solo autocitandosi spesso, con diversi personaggi che lo insultano facendo riferimento a titoli pessimi in cui ha recitato e facendo recitare con lui Ted Raimi e Ellen Sandweiss, anche loro comparsi nella trilogia de "La casa". Qual è il senso, però, di My name is Bruce? La storia è esile, pur con qualche scena horror davvero ben girata dal Bruce regista, in una maniera molto "raimiana", ma non ci si fa caso più di tanto: Campbell non cerca di rilanciarsi con un buon film, ma preferisce continuare a divertirsi e restare fedele a pochi fan, a cui assicura grasse risate con questo film. Forse è meglio così.
Esempio di autoironia unica. Bruce: "Avete commesso un crimine contro l'arte stessa. Infatti, dovrei essere sul set del mio ultimo film da ore e potete scommettere fino al vostro ultimo centesimo che faranno ogni cosa per riportarmi indietro!" Sul set: "Campbell non è venuto. Piano B." E fu così che lo sostituirono con un manichino da lanciare contro un alieno per simulare una lotta. Geniale.
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