Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
In principio fu Conan-Doyle, poi vennero Basil Rathbone, Billy Wilder e Herbert Ross a fissare sullo schermo i connotati dell'investigatore di Baker Street e a scandagliarne le umane debolezze.Ma tutto ciò avvenne sempre nel rispetto del personaggio letterario. Guy Ritchie va per sottrazione, svuota Holmes di tutto, cocaina, pipa e pastrano, gli lascia soltanto i travestimenti e applica la sua logica deduttiva alle arti marziali: il personaggio è riscritto e la noia assicurata. Unico elemento eversivo è il morboso attaccamento di Holmes a Watson, per il resto una discreta Londra vittoriana ma le pagine di Dickens sono un'altra cosa. Quel che resta è un blockbuster neppure troppo fracassone che può arrivare stancamente alla sufficienza a patto di dimenticarci che l'acrobata che vediamo volteggiare sullo schermo risponde al nome di Sherlock Holmes.
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