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Sherlock Holmes

Regia di Guy Ritchie vedi scheda film

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La recensione su Sherlock Holmes

di Stuntman Miglio
8 stelle

Ebbene sì, lo "Sherlock Holmes" di Guy Ritchie è il tipico blockbuster americano di natale prodotto con lo scopo primario di sbancare i botteghini di mezzo mondo. Operazione peraltro riuscita visto che il film ha incassato un qualcosa come mezzo miliardo di dollari ma se il successo planetario di pubblico era in qualche modo preventivabile, quello che non si poteva assolutamente dare per scontato era che questo nuovo adattamento delle avventure del celebre investigatore, nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, potesse avere anche il benché minimo valore cinematografico. Eppure, vuoi per un'impeccabile realizzazione, vuoi per la prova di un grande protagonista o vuoi ancora per il tocco personale dato alla pellicola da un regista che (quasi) mai andrebbe sottovalutato, "Sherlock Holmes" è un ottimo prodotto d'intrattenimento che rende abbastanza giustizia al mito letterario senza per questo perdere la sua impostazione prettamente moderna. In una cupa e piuttosto decadente Londra di fine '800, seguiamo quindi le gesta dell'eccentrico e geniale investigatore e del suo fratello di spirito dottor Watson mentre sono intenti a dare la caccia ad un pericoloso e satanico assassino di giovani donne. La vicenda ovviamente non si limiterà ad una semplice caccia all'uomo ma andrà amplificandosi di sequenza in sequenza, coinvolgendo sempre più personaggi e trasformandosi gradualmente nel disperato tentativo, da parte dei due protagonisti, di sventare un intricato complotto atto nientepopodimenoché a prendere il controllo dell'amata Inghilterra. Elegante nella messa in scena e nella ricostruzione d'epoca, che s'avvale fra l'altro di ottimi costumi, ben ritmato e caciarone quanto basta per poter annoverare il nome di Joel Silver fra i produttori, il film di Ritchie coinvolge e diverte dall'inizio alla fine dimostrando allo stesso tempo che il cineasta inglese non si lascia annullare dalle grandi produzioni mantenendo invece la propria personalità sul girato ed arricchendo uno sviluppo giallo/esoterico non troppo brillante con diverse trovate di regia (la narrazione non lineare, i flashback, le accelerazioni, il montaggio frenetico, i rallenty) ed una buona dose d'ironia (soprattutto nell'applicazione del metodo deduttivo da parte di Sherlock) che trova impeccabile incarnazione in quell'inarrestabile mattatore che è Robert Downey Jr.. Ancora una volta, proprio come successo con Tony Stark, è lui a dare nuova linfa e versatilità ad un personaggio "intoccabile" e difficile con il quale altri fallirono miseramente in precedenza. La sua prova rimane incisiva e trascinante nonostante qualche vezzo di troppo e di questo gode anche l'affiatamento con Jude Law che, se da protagonista tende mediamente a deludere, nei ruoli spalla riesce a dare il meglio di sé (oltre a questo, vedi "Era mio padre", "A.I.", "Parnassus", "Gattaca"). Completano il cast un inquietante Mark Strong, che a tratti appare come un Andy Garcia posseduto, un'affascinante Rachel McAdams e l'imbranato Eddie Marsan nel ruolo dell'ispettore. Combattimenti ed esplosioni a parte - che comunque risultano funzionali allo scopo - "Sherlock Holmes" rimane impresso per la simpatica arroganza e gli eccessi del suo omonimo protagonista, un geniaccio egocentrico capace sia di sventare piani diabolici a suon di fulminanti deduzioni che di gettarsi, come se nulla fosse, nel Tamigi per riemergere con tanto d'inseparabile pipa in bocca. Irresistibile.

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