Regia di Norifumi Suzuki vedi scheda film
Uno dei cult e primissimi grandi film del genere Pink Violence, fortemente amato da Quentin Tarantino, dal quale prese spunto per Kill Bill ma anche per altri suoi film. La trama si sussegue intrecciando diversi generi: erotico, thriller, azione e a tratti con sequenze grottesche e surreali. Il prologo e l'epilogo con l'idol nipponica Reiko Ike sono d'antologia. Le colonne sonore sono scelte accuratamente e utilizzate in modo sapiente e originale. Il centro della storia è la classica vicenda del genere, nella quale una bambina vede farsi ammazzare il padre da un gruppo di uomini; sono dei membri della Yakuza e hanno dei tatuaggi molto particolari sulla schiena: una una farfalla, uno un cinghiale ed infine uno con un cervo. In un gioco giapponese vi sono delle carte raffiguranti diversi tipi di animali, e la protagonista decide di farsi chiamare Ocho e di vendicarsi, uccidendo uno per uno i colpevoli dell'assassinio del padre detective. Il film avrà un seguito nel "Female Yakuza Tale" di Teruo Ishii fatto lo stesso anno.
Ambientato nell'era Meiji, fra le più effimere e brutte del Giappone, nel 1886. Quando il padre di una bambina viene amazzato, questi, prima di morire, mostra alla bambina tre carte raffiguranti una farfalla, un cinghiale ed un cervo. Nel 1905, Kyoko è ormaia dulta ed è un'esperta di katana e dello scippo. Cambia il nome in Ochô. S'intrufola come una spia ovunque, fungendo da donna abile alla difesa di importanti personaggi politici e uomini della mafia, e nel frattempo indaga sugli assassini di suo padre per far partire finalmente la sua desiderata vendetta. Sul suo cammino incontrerà Cristina e Shunosuke, la prima, spia inglese e grande giocatrice di poker, il secondo, un ribelle amante segreto di Cristina . Shunosuke è nemico del diplomatico che detiene la sorella di Ocho come prostituta a suo "uso e consumo". Tutto si macchierà di "sesso e di furia" di sangue.
Abile regista del genere, lanciò Reiko Ike, icona del P.V..
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