Regia di Edward D. Wood Jr. vedi scheda film
Un insieme di insensatezze che coinvolgono ogni settore possibile immaginabile della macchina cinematografica (sceneggiatura, interpretazione, effetti speciali e, ovviamente, regia). Con presenza di scontato predicozzo finale, preso in prestito da qualche visionario (e un bel po' bugiardo) sedicente contattista dell'epoca.
"I dischi volanti esistono. Non c'è dubbio che sono sui nostri cieli. Sono lì da un po' di tempo. Abbiamo avuto dei contatti. Abbiamo ricevuto messaggi dalle loro navi spaziali. Per un periodo ci arrivavano come rumori casuali. Da quando hanno provato a contattarci via radio, abbiamo sviluppato un traduttore computerizzato. Una macchina che traduce qualsiasi lingua nella nostra." (Generale dell'esercito americano)
Rimasto vedovo, un anziano (Bela Lugosi) assiste al rito funebre della moglie. Sul cimitero volteggiano dischi volanti, mentre più tardi due becchini vengono trovati anch'essi cadaveri. Sul tramonto il vedovo, abbattuto dal dolore per la perdita, decide di abbandonare la casa coniugale, fonte di tristi ricordi: nell'allontanarsi, a piedi, dalla dimora finisce vittima del traffico stradale. Tra le tombe intanto si aggira un emissario alieno, dalle sinuose forme di graziosa vampira con unghie lunghissime, mentre finisce per fare una brutta fine -sempre nel cimitero- anche l'ispettore che indaga sul decesso dei becchini, tale Clay (Tor Johnson). Quando poi i dischi volanti fanno la loro comparsa, prima su Hollywood Boulevard quindi su Washington DC, vengono intercettati e bombardati a raffica (inutilmente) dall'esercito. È allora che l'equipaggio extraterrestre, dalla stessa conformazione fisica dei terrestri, decide di applicare il "Piano 9", ovvero riportare in vita i cadaveri, per scatenarli contro la popolazione della Terra. A tornare dal "mondo dei più" sono però solo in due: l'anziano vedovo (che si aggira come anima in pena, coprendosi il volto e indossando chissà perché la lunga mantella di Dracula, nera come la pece) e il grasso ispettore Clay. Nelle vicinanze del cimitero vivono un pilota d'aereo (già testimone di un incontro in volo con gli UFO) e sua moglie -tenuta sotto stretta custodia dalle forze di polizia- costretti a confrontarsi con la realtà extraterrestre.
"È impossibile trattare con questi terrestri, rifiutano persino di ammettere la nostra esistenza. Occorre attuare il Piano 9: elettrodi a lunga distanza, sparati nella ghiandola pituitaria dei morti appena defunti." (Il comandante in capo delle forze aliene)
Una inenarrabile trama, che smuove senza soluzione di continuità il sorriso, costituisce il nucleo di questo incredibile fantahorror diretto in maniera -a dir poco- grossolana. Tra attori che sembrano impegnati in una recita scolastica e dialoghi che sfiorano la parodia (senza volerlo), gli effetti speciali (con piatti sospesi a un filo e fatti ciondolare alla meno peggio su uno sfondo stellare) sono la cosa forse più riuscita. Evidenti errori di continuità testimoniano come, sul set, la lavorazione debba essere stata, oltreché confusa, parecchio sofferta. Bela Lugosi, la cui prestazione da parodia è in parte giustificata dalla malattia che lo stava divorando, non arriva vivo alla fine delle riprese. L'inserimento di una (o forse più) controfigure -per potere completare le scene in cui ne è richiesta la presenza- è realizzata in maniera approssimativa e goffa, non meno dei vari decessi sparsi a casaccio nel film: a cominciare da quello dello stesso Lugosi (finito sotto un'auto in fuoricampo) per finire con la comica dipartita dei due becchini. In certi momenti sembra quasi di trovarsi di fronte alle classiche gag grottesche di Stanlio e Ollio. Ma la cosa peggiore è che Ed Wood prende seriamente la situazione e, nonostante i continui e retorici momenti comico-surreali, cerca pure di imbastire un finale filosofico, ispirato dai contemporanei discorsi di sedicenti "contattisti". Ecco allora spiegato che gli alieni, accolti a cannonate dagli umani nonostante gli svariati messaggi pacifisti inviati ai governanti della Terra e tradotti (per fortuna!) con computer da geniali tecnici militari, volevano solo stringere amicizia (!) per salvare l'Universo dal pericolo dell'evoluzione umana, sempre più orientata scientificamente a perfezionare bombe. Dopo quella H, la "solare" potrebbe alterare definitivamente gli equilibri delle galassie, in senso negativo. Passi pure il sottofondo buonista e il predicozzo morale. Ma la sciatteria d'insieme è indifendibile. Le scenografie degli interni sono da pugni agli occhi, come dimostrano le apparecchiature delle navi spaziali, le tute sgargianti dei suoi occupanti, i portali a soffietto e... le tende (!!!) che separano le stanze all'interno delle superavanzate e tecnologiche macchine volanti. Ora: peggio si è visto, sicuramente, di peggio. Ma questa non è una scusante né una giustificazione sufficiente che possa indurre a ritenere essere -Plan 9 from outer space- un bel film. Tutt'altro, purtroppo. È davvero uno dei peggiori esempi di cinema, anche se calato nel contesto di fine Anni '50, che però non difetta nello smuovere sorrisi. E, in questo senso, finisce per essere anche divertente. Peccato solo che non fosse questa l'aspirazione dell'autore.
Parlano gli extraterrestri, poco extra e molto terrestri
"Sono Eros, un soldato spaziale da un pianeta della vostra galassia. Io comprendo pienamente le nostre differenze di linguaggio, però so anche che finalmente avete perfezionato il dizionario orbitale, o come dite voi, il traduttore computerizzato. Quindi adesso potete comprendermi. Sin dall'inizio del vostro tempo, siamo stati ben più avanzati rispetto a voi. Vi ci sono voluti secoli per capire cose che noi abbiamo sviluppato millenni prima. Dubitate ancora della nostra esistenza? Pensate ancora di essere gli unici abitanti dell'Universo? Come può esistere una razza così stupida? Noi non vogliamo conquistare il vostro pianeta. Solo salvarlo. Avremmo potuto distruggerlo molto tempo fa, se avessimo voluto. Il nostro scopo è l'amicizia. Lo ammetto, dobbiamo spiegare certe cose che potreste interpretare come atti ostili, ma questo è a causa dei vostri cannoni che hanno distrutto alcuni dei nostri uomini. Se persisterete nel negarci la possibilità di atterrare, dovremo concludere che non ci considerate in termini amichevoli. In tal caso non potremo far altro che distruggervi prima che voi ci distruggiate. Con le vostre menti primitive e immature, avete sviluppato esplosivi senza capire cosa stavate facendo. Voi siete sul punto di distruggere l'intero Universo. E noi siamo parte di quell'Universo." (Comunicazione aliena tradotta con il "dizionario orbitale")
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