Espandi menu
cerca
Piano 9 da un altro spazio

Regia di Edward D. Wood Jr. vedi scheda film

Recensioni

L'autore

giurista81

giurista81

Iscritto dal 24 luglio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 30
  • Post -
  • Recensioni 2103
  • Playlist 109
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Piano 9 da un altro spazio

di giurista81
4 stelle

Pellicola folle firmata da colui che è stato (molto ingenerosamente) definito “il peggior regista della storia del cinema”. Pur colma di difetti, soprattutto da annoverarsi nella scrittura e nell'evidente staticità della regia (dissolvenze, inquadrature fisse e tanti stacchi raccordati da un montaggio non sempre perfetto), Plan 9 from Outer Space contiene idee embrionali molto interessanti per l'epoca, sebbene amalgamate tra loro in modo discutibile (anche perché diverse scene sono di recupero od originariamente destinate a un altro film).

Il soggetto è delirante fin dalla prima sequenza, in cui vediamo un veggente anticipare un futuro evento che interesserà il pianeta Terra. Un gruppo di extraterrestri (praticamente tre/quattro) giungono sulla Terra con i loro dischi volanti (messi in scena in modo divertente) per porre fine alle nefandezze dell'uomo che viene rappresentato quale guerrafondaio che minaccia la distruzione dell'intero universo (del resto Wood odiava i militari). Gli alieni (che sono uomini alla Visitors ma senza cenno ai rettiliani o a particolari caratteristiche fisiche) sono offesi perché i governi della Terra si ostinano a non voler riconoscere la loro esistenza, nonostante gli americani abbiano realizzato uno speciale macchinario in grado di tradurre in inglese il linguaggio alieno (!?). A ogni modo, per farsi notare, gli alieni iniziano a sorvolare Hollywood e Washington lanciando impulsi elettrici che provocano il risveglio dei morti (giusto tre) dalle loro tombe (!?). Wood si muove tra horror e fantascienza, ma lo fa con un budget talmente irrisorio che non gli permette di mettere in scena neppure un omicidio (avvengono tutti fuori scena con stacchi di montaggio brutali). I morti viventi, tra cui Bela Lugosi che si atteggia a Conte Dracula in una macchietta di sé stesso (essendo stato lui il primo attore a interpretare il celebre personaggio al cinema), strangolano gli uomini guidati da pistole elettriche impugnate dagli alieni. Si tratta di soggetti incapaci di pensare e del tutto inarrestabili (i colpi di armi da fuoco sono inidonei ad abbatterli, anche se esplosi alla testa). Wood è tra i primi a cercare di liberare la figura del morto vivente dalla cultura haitiana, mettendo dei mattoncini che porteranno progressivamente alla nascita dello zombie moderno. Il make up purtroppo è inesistente, si segnalano giusto un cimitero avvolto dalle nebbie e dei flash luminosi con i personaggi che vi si muovono tra le tombe un po' come per l'inizio del primo capitolo dei morti viventi girato da George A. Romero. Da evidenziare, credo tra i primi a farlo, una scena con un morto vivente che fuoriesce da sottoterra, un momento che vale da solo mezzo punto nella scala dei giudizi.

È dunque una pellicola da contestualizzare e da vedere tenendo conto delle difficoltà realizzative a cui andava incontro Ed Wood. Nonostante tutto è diventato un film di culto.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati