Regia di Jay Lee vedi scheda film
VOTO : 6/7.
L’incipit è decisamente folgorante, tra i quattro mandati consecutivi di Bush (per fortuna nella realtà c’è stato un cambio di direzione) ed altre amenità in cui l’umanità è scivolata (i soldati americano stanno combattendo in Iraq, Afghanistan, Francia, Canada e via discorrendo), ci troviamo di fronte ad esperimenti per ottenere dai cadaveri, soldati da impiegare in combattimento.
Così si da il via ad un nuovo “zombie movie”, da cui non mi sarei aspettato nulla o quasi, ma che in realtà risulta essere una divertente parodia del genere e non solo.
Ambientato in un locale abusivo di lap dance, con un gestore bizzarro offertoci da una maschera efficace di Robert Englund, da vita ad un simpatico gioco al massacro in cui non si rinuncia ad una satira sociale.
Infatti, ad un certo punto, trasformarsi in zombie, diventa un desiderio di tutte le protagoniste per imitare la bionda dominante.
Si mostra un’omologazione, una mancanza di identità, che è uno dei principali difetti della società moderna, per cui si rinuncia a coltivare il proprio pensiero (“La mente è una fiamma da alimentare, non una scatola vuota da riempire”) per seguire la moda del momento ed il successo.
Dunque un film divertente, con alcuni momenti scult riuscitissimi (il lancio vaginale di palle da biliardo (!?!?), per esempio), un messaggio coltivato con la satira, ed un buon contenuto splatter.
A discapito solo una forma estetica un po’ povera (anche gli effetti, o meglio effettacci, sono di serie Z), se così non fosse stato si sarebbe meritato pure un punto in più.
In ogni caso si è rivelato un’inaspettata, quanto piacevole, sorpresa.
VOTO : 6/7.
Tiene un buon ritmo, ha alcune intuizioni vincenti sia dal punto di vista splatter che da quello del messaggio, pecca solo nella forma estetica, un pò troppo piatta.
VOTO : 6,5.
Non me lo sarei mai aspettato, ma funziona, e non solo mentre compie vorticosi strip integrali!
VOTO : 6,5.
Ci regala una suggestiva maschera, con quello sguardo bizzarro ed approfittatore che lascia il segno.
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