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Questo piccolo grande amore

Regia di Riccardo Donna vedi scheda film

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La recensione su Questo piccolo grande amore

di Furetto60
5 stelle

Film romantico, sulle note delle canzoni di Baglioni.Passabile

Primi anni Settanta, a Roma, in Piazza del Popolo, durante le contestazioni giovanili e le cariche della polizia, si incontrano Andrea e Giulia. Andrea è un modesto ragazzo di periferia, al suo primo anno di architettura, nel suo cassetto dei sogni, c’è la voglia di cambiare il mondo, con la sua fantasia. Giulia è all'ultimo anno del liceo classico, è una secchiona Pariolina, di famiglia “bene” viziata e sognatrice. Tuttavia già al primo sguardo, è colpo di fulmine, vengono da mondi diversi, hanno frequentazioni diverse, e vite diverse, ma si piacciono e s’innamorano di un sentimento travolgente, come solo quello dei giovani animati da genuino ardore, riesce ad essere, fatto di follia e passione, di slanci impetuosi e di gesti imprevedibili. Attraversano insieme una piccola porzione di vita, amandosi disperatamente, con la paura e la curiosità di chi fa ogni cosa per la prima volta, buttandosi a corpo morto nella prima, vera storia d'amore, in una passione senza limiti e senza fine. Una storia talmente travolgente da mettere il mondo sullo sfondo, per dare spazio ai loro sogni d'amore. Le strade e le piazze della città, si trasfigurano nello scenario della loro romantica “liason”, mentre le canzoni dell'omonimo album del cantautore romano, fanno da piacevole contrappunto musicale ai momenti più importanti: il primo bacio sul lungotevere, la loro prima volta, i bisticci, le gelosie, le colorite e appariscenti riappacificazioni e poi il ritorno alla dura realtà, quando arriva la fatidica cartolina rosa, cioè la chiamata alle armi, che un tempo non troppo lontano, quando era obbligatoria, suonava come una condanna senza appello, a minimo 12 mesi di sofferenza, di marce forzate, ,levatacce mattutine, piantonamenti insensati, ingiuste punizioni e ridicoli signorsì. Andrea si strugge in caserma in attesa di una sospirata licenza, che non arriva, perché il suo ingenuo candore urta e si piega inevitabilmente, di fronte alla ferrea gerarchia militare, poco incline ai sentimentalismi e alle tenerezze. Un arido e fiscale capitano, con gusto malefico e sadico, lo costringe ad una consegna punitiva, che gli impedisce di vedere la sua Giulia, scappata di nascosto a Roma, apposta per incontrarlo. Andrea dopo il fermo ed irritante diniego del superiore lo apostrofa così: “lei mi fa pena, perché mentre io prima o poi lascerò questa caserma lei resterà sempre qui e anche quando uscirà “la caserma” se la porterà sempre dietro.” Andrea e Giulia sostanzialmente immaturi, non riescono a resistere alla lontananza e alla separazione, il loro amore è destinato a finire, come spesso succede per equivoci, per futili motivi o anche senza ragione.

Stroncato inesorabilmente da critica e spettatori, è un film leggero e semplice, una piccola storiellina sentimentale, con piacevoli note di sottofondo. Non è un film memorabile e non ha la pretesa di esserlo, patisce di certe superficialità ed ingenuità,la stessa recitazione è approssimativa, tuttavia nel complesso, è passabile.

Adatto ad un pubblico molto giovane

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