Regia di Alex Proyas vedi scheda film
Dopo cinquant’anni, una scuola riesuma dal suo terreno una “capsula del tempo” dove, mezzo secolo prima, alcuni studenti avevano immaginato con disegni parole e cifre il futuro, i marziani, l’universo. Al primogenito di un astronomo capita tra le mani uno strano foglio zeppo di numeri assemblati apparentemente senza una logica. In realtà sono il tragico elenco dei morti di una serie di disgrazie e di incidenti, e le date degli stessi, quasi tutti già avvenuti. La domanda che a un certo punto si sente riecheggiare è la seguente: e quando finiranno, cosa accadrà? Sarebbe bello svelarlo, ma non per sadismo nei confronti di chi andrà a vederlo: solo perché l’epilogo è l’unica cosa veramente notevole (quasi al livello, compresa la battuta, del finale di Gattaca) di una pellicola abbastanza mediocre, dove persino gli effetti speciali lasciano a desiderare (il che, trattandosi di Hollywood, è una notizia). Un tipico film di quella parte della filmografia di Nicolas Cage (The Family Man, The Weather Man, Con Air, The Rock…) detestabile ma non fino in fondo, dove le ovvietà e le convenzioni sono qua e là bilanciate da trovate geniali, situazioni che non t’aspetti, sviluppi (in)credibili.
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