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Segnali dal futuro

Regia di Alex Proyas vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Segnali dal futuro

di AlexPortman80
8 stelle

Voto: 9/10. Dopo 6 mesi di attesa, finalmente ho potuto vedere l'ultimo film di Alex Proyas: titolo originale Knowing, ma come d'abitudine tradotto per il pubblico italiano. Ambientato a Lexington, negli Stati Uniti (ma girato in buona parte in Australia, incluso il piano sequenza del'incidente aereo), narra le (dis)avventure del professore di astrofisica John, che dopo la morte (in un incendio) della moglie, vive col figlio Caleb: il primo, la cui filosofia di vita è che tutto ciò che accade è solo governato dal caso, dalle coincidenze, è ancora depresso e apatico per il lutto, il secondo è un bambino intelligente, ma, come spesso accade in questi film, poco socievole e affetto da qualche disturbo. La situazione certo non migliora quando ai ragazzini della scuola da lui frequentata vengono consegnati i disegni fatti dai loro precedenti coetanei e che da 50 anni si trovano incapsulati sotto terra. Gli studenti dovevano immaginare come sarebbe stato il mondo 10 lustri più tardi, ma il foglio consegnato a Caleb in realtà contiene una lunghissima serie, apparentemente insensata, di cifre. Una sera John decide di decifrarla e con grande sorpresa scopre si tratta dell'elenco di date, numero di vittime e posizione (lat/long) dei principali disastri (di qualsiasi natura) avvenuti negli ultimi 50 anni, inclusi tre non ancora accaduti, il tutto concluso con una doppia E rovesciata. Dopo aver assistito in prima persona ad uno schianto aereo, il prof si convince della veridicità del foglio e decide di incontrare la figlia dell'allora scolaretta, Diana. Sia Caleb che la figlia di lei, Abby, sentono continue voci che i due genitori non riescono a spiegare. Tutto diventa più chiaro quando scoprono che le ultime due E preannunciano la fine del mondo causata da un'anomalia del Sole. 
Mix di catastrofico, fantascientifico e thriller, con l'aggiunta di paranormale/esoterico/spirituale (ingredienti che non sempre sono ben miscelati, ma che nel film rendono bene), Segnali dal futuro è il tipo di film che prende lo spettatore e lo porta con sè fino alla fine, grazie non solo ad effetti speciali a mio parere ben realizzati (ricordando tra l'altro che il budget è di 50 milioni di dollari, non certo molto alto) e non fini a sè stessi, ma anche ad un sottotesto costituito da riflessioni sul determinismo e la casualità, il materialismo e la spiritualità/religione. Come Sunshine, che mi aveva colpito per la sua analisi interiore dei personaggi più che per gli effetti speciali, anche se non voglio accumunare i due film. Il finale, una specie di arca di Noé (le altre astronavi avranno portato su questo nuovo pianeta/paradiso altri esseri umani o altre specie viventi?), che spesso interrompe bruscamente la climax in questo film l'ho trovato sorprendente e spiazzante, comunque inatteso. Pur avendo visto il trailer, le sequenze dei due incidenti sono state choccanti e disturbanti, e la tensione non mi ha mai abbandonato per tutta la durata del film. Un consiglio agli amanti dei film coreani sottotitolati in tedesco: verificate che nella sala a fianco alla vostra non ci sia Segnali dal futuro...

Sulla colonna sonora

Molto bella

Su Nicolas Cage

Non è certo il mio attore preferito, ma in questo tipo di film (come pure nei due Misteri dei templari) non è un problema, anche se la faccia "da smorto" rimane per tutta la durata del film: sorridi ogni tanto!

Su Rose Byrne

Di solito Rose è uno dei punti di forza di tutti i film che interpreta, in questo però non brilla particolarmente. Se da un lato il suo viso magnetico, dolce e malinconico, si dissolve nel suo personaggio, come sempre ben interiorizzato con credibilità, non convince del tutto dal punto di vista dell'espressività: anche se alla fine si esce dalla sala parlando di Diana e non di Rose che impersona Diana, avrebbe meritato probabilmente una figura femminile scritta e caratterizzata meglio, mentre in questo film evolve poco o nulla e il suo background rimane sullo sfondo. Bravina, ma ha fatto (sempre) molto meglio!

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