Regia di Alex Proyas vedi scheda film
Che Alex Proyas non fosse proprio un allegrone ce lo immaginavamo già da "Il corvo",con cui esordì:"Segnali dal futuro" però è proprio una pellicola di fantascienza catastrofista,soprattutto nell'assunto, come da tempo non se ne vedevano. La storia si apre nel 1959,con i piccoli alunni di una scuola americana che disegnano,o scrivono,ciò che si aspettano dal futuro della Terra:ma una di loro butta giù un fittissimo insieme di numeri che sembra andare oltre lo spazio del foglio assegnato.Cinquant'anni dopo, la capsula metallica in cui sono stati messi tutti i lavori dei bimbi viene aperta e capita in mano del figlioletto dell'astrofisico,da poco vedovo, Nicolas Cage, che decodificando fortuitamente la sequela di cifre composta ,scopre che sono tutte date di disastri accaduti dopo il '59:sono indicati l'11 settembre,Lockerbie,Katrina,lo tsunami asiatico,e ad ogni data corrisponde la computazione delle vittime. A questo punto, il protagonista vuole cercare di capire cosa succederà ancora e a cosa alludono l'ultima enigmatica data indicata. Trovandosi in mezzo a un incidente aereo e ad un attentato nella metropolitana,il professore giungerà ad un'amarissima e sconvolgente verità."Segnali dal futuro" non è un film brutto come si poteva paventare,però se è vero che il finale,pur in una dimensione di stoica rassegnazione ad accettare un' inevitabile tragedia planetaria,si va avanti per troppi clichès.Ci sono: A)l'eroe che viene da una tragedia personale e si attacca troppo alla bottiglia;B)una troppo facile decodificazione del codice misterioso;C)guarda strano,quando le cose cominciano a farsi minacciose, il protagonista carica la pistola(cosa abbastanza assurda,vista l'entità delle cose che stanno accadendo). Il film si rialza nel finale, sulle note dell' "Allegretto" di Beethoven che accompagna le drammatiche sequenze di un'Apocalisse provocata dal Sole,mentre il protagonista,compiute le sue sofferte scelte,effettua un toccante ritorno alla propria famiglia."Knowing" si chiude su un segnale di speranza che però,qui,sa un pò di forzato,visti gli intenti dell'autore della pellicola.
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