Regia di Oren Moverman vedi scheda film
VOTO : 6,5.
Pellicola che affronta gli effetti collaterali che porta con se una guerra, molto dolorosa, assolutamente difficile da rappresentare ed altrettanto da valutare, in ogni caso sicuramente preziosa e particolare per il punto di vista che offre.
Montgomery (Ben Foster) è un militare appena rientrato dall’Iraq in seguito alle ferite subite ad un occhio ed a una gamba.
Gli viene subito affidato un compito arduo come notificare la morte dei soldati ai loro famigliari coadiuvando in questo l’esperto Stone (Woody Harrelson) che ormai affronta l’incarico con distacco attenendosi a rigide regole (spettacolare quando le snocciola) per evitare qualsiasi coinvolgimento emotivo.
Ma il giovane, dopo le prime visite (se la vede brutta con Steve Buscemi), conosce una donna (Samantha Morton) che comincia a frequentare andando contro le regole, mentre nel frattempo il suo rapporto con il compagno cambia portando alla luce traumi e verità celate.
Sicuramente non è un film da liquidare frettolosamente, sceneggiato con precisione e caratterizzato da alcuni dialoghi forti e d’impatto (resi ancor più efficaci dagli attori, Harrelson, per esempio, è spettacolare), si carica il peso di mostrare momenti dolorosi (ho sempre pensato che dare a delle persone la notizia della morte di una persona cara sia il lavoro più difficile al mondo) e quello che a volte si nasconde dietro la facciata solo in apparenza tranquilla di persone che hanno subito traumi che faticano a cicatrizzarsi.
Parte molto bene, ma al contempo ci si chiede presto che strade possa sondare nel prosieguo dopo che le prime visite vanno a compimento (e comunque anche in questo corre il rischio di risultare un po’ ripetitivo).
E la strada giusta la trova nella seconda parte quando il rapporto tra i due protagonisti diventa più sincero, e dove entrambi si lasciano andare, mentre prima risulta più forzato l’inserimento della vedova di guerra sia per la reazione che ha alla notizia luttuosa (anche se poi viene spiegata, non è il massimo della vita) e anche perché è difficile credere che persone senza una preparazione psicologica (anzi tutt’altro) possano essere incaricate di comunicare lutti ai civili (spero non sia vero …).
E così la parte finale è di nuovo in crescendo (vedere piangere un duro come Harrelson non ha prezzo), nonostante tutto il racconto venga presentato in una forma misurata che se vogliamo spiazza, ma al contempo permette di far risaltare i momenti cardine.
Dunque un film ostico, doloroso, sommesso contraddistinto da un registro lontano dalla frenesia di questi tempi, ma con qualche imperfezione che mina, comunque solo parzialmente, il risultato finale.
Consigliato a chi ha voglia di cimentarsi con un prodotto alternativo e poco consolatorio (giusto nel finale in qualche modo lo è).
VOTO : 6,5.
Esordio apprezzabile soprattutto per aver scelto una storia molto difficile da dispiegare sotto tutti i punti di vista.
Qualche imperfezione lungo il percorso, ma la direzione degli attori è buona ed il coraggio non gli manca.
VOTO : 6,5.
Quasi buona la sua prova, riesce a comunicare le sensazioni (non facili) tumultuose del suo personaggio.
VOTO : 6.
Ruolo defilato, ma si fa positivamente notare nei due frangenti in cui compare.
VOTO : 7,5.
Grandissima prova sotto tutti i punti di vista.
Granitico e distaccato all'inizio (rende ancora più efficaci dialoghi ottimi), poi mette in mostra il cuore e l'umanità del suo personaggio.
VOTO : 6++.
Ruolo difficile e sfaccettato non facile da recitare e nemmeno da cogliere.
Lei è bravina, sicuramente lontana dall'ordinarietà, ma il personaggio non mi ha convinto fino in fondo.
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