Regia di Richard Thorpe vedi scheda film
Mamma mia! Se non fosse stato per le grazie di Esther Williams avrei premuto il tasto stop ben prima della conclusione. Soporifero ed irritante a causa degli eccessivi intermezzi canori e strumentali (puerili scuse per 1. esibire due talenti in fasce, un pingue Melchior che maltratta sgradevolmente con il suo pesante accento ogni brano in una lingua a lui straniera e lo svenevole Tommy Dorsey affiancato dalla sua orchestra; 2. allungare il film fino a raggiungere una durata canonica), la pellicola ha un solo buon spunto di partenza: il prolungato distacco tra due sposini durante la luna di miele con una lieve ma significativa anomalia. Trattandosi del 1945, infatti, a lasciar la consorte non è un marito in divisa (come presumibile ed abituale per i tempi), bensì un giovanotto facoltoso che, sorpresa sorpresa, vien proprio soppiantato da un militare. La particolarità si esaurisce però qui ed il film si rivela per quello che è: un pretesto per gettare a mollo la "Sirena" e far sfiatare qualche "mantice". Trite, convenzionali e sciocchine le gag. Penoso e classista per di più il messaggio del film: mogli e buoi dei... ceti tuoi!
Non pervenuto.
Per gentile concessione della produzione - ornata di deliziose pettinature e qualche bel vestitino - "l'Ondina" incanta l'occhio maschile facendogli dimenticare il pessimo film che gli scorre davanti. Incendiaria allorché passaggia nel bosco. Un minimo di piacevolezza in un film scostante ed avaro.
Iperprolifico (ha diretto circa duecento film) ma raramente si è distinto con opere al di sopra della sufficienza. Non fa eccezione quello in questione.
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