Regia di Roger Corman vedi scheda film
Bellissimo. L'unico film apertamente politico di Corman ha la consistenza e la solidità del miglior cinema di genere. Senza punti deboli, il meccanismo narrativo è un gioiellino. La sceneggiatura è complessa e la regia riesce a valorizzarne ogni sfaccettatura e a dare spessore ad ogni personaggio. Non c'è alcuna contrapposizione manichea tra bianchi e neri, buoni e cattivi, progressisti e reazionari; la tematica dell'integrazione razziale, intrecciata a quelle del populismo, del fanatismo, dell'ignoranza, della contrapposizione fra lobbismo e legalità, è sviscerata in tutte le sue dinamiche, anche quelle più contraddittorie. Non è solo la problematica civile a fare la sostanza di questo film, ma anche quella psicologica e sessuale: la figura di Cramer è afflitta da un complesso di impotenza e da una mania di protagonismo, che emergono in particolare nel dialogo con il rappresentante distrutto dalla fuga della moglie. Se tutti i film di Rosi fossero stati come questo...
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