Regia di Malcolm D. Lee vedi scheda film
Due sulla strada come Elwood e Jake per rimettere insieme la banda. Louis (Samuel L. Jackson) e Floyd (il compianto Bernie Mac), al crepuscolo e litigiosi come Sam & Dave, abbandonati dal loro frontman Marcus Hooks deceduto all’improvviso (John Legend che cita alla lettera Smokey Robinson), decidono di dimostrare al mondo che loro, invece, sono vivi. Proprio come la Stax di Memphis, etichetta soul principe, che pensava al film come al tassello della propria operazione di rilancio. Malcolm D. Lee, cugino di Spike, non fa miracoli, ma cita correttamente costumi e storie. Esemplare il montaggio iniziale che dal doo wop finisce al P-Funk. Legnosetto, invece, quando si tratta di muoversi attraverso uno script prevedibile e indeciso. Affidandosi ai due straordinari protagonisti (mortificati da un doppiaggio inerte) e a un umorismo sessista, Soul Men porta comunque il risultato a casa. Immensi i cameo di Isaac Hayes, Vanessa del Rio (incredibile...) e Millie Jackson che da par suo (e come potrebbe essere altrimenti?) gratifica Louis e Floyd di un sonoro fuck you (omaggio a un suo album che si perde nel solito fan#*!€). Non ci crederete, ma il parrucchiere del film si chiama... Robert Louis Stevenson.
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