Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film
Commediola che parte già stanca, su presupposti abbastanza scialbi (il maschio latino alla perenne conquista di prede femminili, oltre a stereotipi vari sull'italiano in viaggio) e che nel suo svolgimento non offre granchè di particolare, rimanendo ancorata ai soliti standard: pappagallismo/equivoci/il cuore grande così degli italiani. Quasi incredibile che un prodotto simile venga da Samperi, uno che ha diretto commedie sgraziate (Un'anguilla da 300 milioni) o dichiaratamente demenziali (Sturmtruppen), ma che non si era mai lasciato cadere così in basso, firmando inoltre il copione (insieme a Gianfranco Manfredi e Giorgio Basile) di questo lavoruccio che si crede sicuramente molto meglio di ciò che è. Montesano fa quello che può, le uniche note positive vengono dalla serie di guest star che entrano e rapidamente escono dal film: Franca Valeri, Felice Andreasi, Memmo Carotenuto, Christian De Sica, Enzo Cannavale, Luc Merenda, Sergio Di Pinto. Fra gli autori delle musiche viene citato, oltre allo stesso Manfredi della sceneggiatura ed al musicista Roberto Colombo (marito di Antonella Ruggero), un certo Paolo Conte: dev'essere vero, poichè il nome compare nei titoli di testa e anche per la presenza, verso la fine, di Azzurro, in sottofondo in una scena; ma è bizzarro immaginarsi l'avvocato di Asti alle prese con la composizione di brani per la colonna sonora di un simile prodottuccio. La storia è insipida, l'ambientazione non molto varia (come scenario predomina il vagone ferroviario), ma almeno il ritmo c'è; si ridacchia, non mancano qualche nudo e volgarità. 4/10.
Padre e figlioletto sono in viaggio in treno; il primo si approccia con una bella ragazza, ma il secondo è d'impiccio.
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