Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Una ragazza sulla trentina non ha ancora marito. Il padre le trova un buon partito, almeno in apparenza. Ma il ragazzo rapidamente si rivela poco affidabile.
Il matrimonio di Caterina è una storia d’altri tempi, sorpassata molto velocemente dai frenetici sconvolgimenti sociali di un secolo come il ventesimo, scritta negli anni Trenta da Mario La Cava, penna calabrese attenta alle piccole cose quotidiane, e portata sullo schermo su insistenza dello stesso autore da Luigi Comencini quasi mezzo secolo dopo. Già da queste poche e brevi note si possono intuire alcune delle ragioni per cui il film non è ricordato fra le opere migliori del regista, né più di tanto (è ricordato) in senso assoluto, essendo passato in televisione - produzione Rai - alla sua uscita per essere poi archiviato frettolosamente. Una vicenda antiquata, toni compassati, personaggi e tematiche oramai superati: Il matrimonio di Caterina rimane una prova sufficientemente compiuta per Comencini e il suo cast artistico e tecnico, ma in ogni caso nulla di più. Sceneggiatura di Massimo Patrizi, Cristina Grifeo e del regista, con Anna – sorella minore di Mariangela – Melato protagonista, affiancata fra gli altri da Clelia Rondinella, Tino Petilli, Marie-Claude Musso e Stefano Madia; musiche di Manuel De Sica, fotografia di Claudio Ragona, scene e costumi di Paola Comencini. Il lavoro fa parte di una serie di dieci titoli tratti da altrettanti racconti di autori nostrani e affidati ad altrettanti registi italiani. 3,5/10.
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