Regia di Michael Herbig vedi scheda film
Michael Bull Herbig, regista e sceneggiatore bavarese, scodella un cartoon digitale che ha dell’incredibile: giardinieri desiderosi di lavorare sul cespuglio della principessa, che però, veniamo informati, è stato da poco rasato; vegliardi esultanti per il ritorno dell’asso di bastoni; ingressi a una festa dove si offre un clistere imperiale… e via dicendo in un repertorio tra la Premiata Ditta e Alvaro Vitali che, realizzato in grafica digitale, non ha nemmeno la giustificazione di mostrare un po’ di carnalità come nei chiappa e spada di una volta. Par di capire che Lissy. Principessa alla riscossa vorrebbe scalzare, quanto a parodia e uso di citazioni, la serie di Shrek: anche qui infatti si ironizza (ma senza verve) sulle fiabe, e protagonista è lo yeti Tubone, dai denti storti e dall’alito micidiale. Costretto da un demonio a rapire la donna più bella del reame, Tubone, un po’ per caso, perché i nessi logici lasciano il tempo che trovano, cattura la principessa Lissy, doppiata dalla Cuccarini che forse non aveva realizzato in cosa si stava cacciando. Anche la CGI risulta imbarazzante: l’illuminazione è piatta, gli sfondi sono statici e poco amalgamati ai personaggi, che a loro volta hanno un design davvero povero. In una parola: irricevibile.
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