Regia di Georges Méliès vedi scheda film
Un senso di suggestione e paura mischiato all'horror gotico che poi si svilupperà nel corso degli anni accompagna questo cortometraggio di Georges Méliès, considerato da molti il primissimo film (o almeno corto) horror di tutti i tempi, mentre invece lo stesso regista aveva filmato un cortometraggio horror pochi mesi prima di questo Le Manoir Du Diable, intitolato Une Nuit Terrible. A quel tempo, come molti sanno, gli effetti speciali erano veramente ridotti all'osso, il regista invece usa tutto l'arsenale che ha a disposizione per riproporci, di nuovo, ottimi effetti speciali per quel tempo. Méliès, infatti, era considerato, a quel tempo, il migliore stratega per quanto riguarda il paragone tra la finzione e la realtà. Il cortometraggio in questione narra di un pipistrello che si intrufola in un castello (e, come sempre, nei corti di Méliès la macchina da presa è puntata in un posto fisso, senza mai muoversi) e, tutto ad un tratto, si trasforma in Mefisto, una delle tante incarnazioni malefiche che Satana può assumere. Nei metraggi del regista lo spettatore assiste alla produzione falsamente semplice di personaggi onirici e completamente fuori dagli schemi, in una parola semplicemente surreali. L'incarnazione di Satana è l'antagonista di questo corto di soli tre minuti, mentre invece colui che dovrà sconfiggere questo essere malefico è un cavaliere (anche se all'inizio erano in due, il secondo, infatti, si è buttato dal balcone) che si trova lì per caso. La casualità degli eventi nei prodotti di Méliès è una cosa da tenere conto. Lo spettatore rimane tutt'oggi impressionato dalla forza delle immagini e dei personaggi che figurano nel cinema del regista in questione. Il senso della magia che si contraddistingue dalla realtà appartiene al mefistofelico antagonista che fa comparire scheletri e fantasmi, personaggi del folklore che in questo ambito occupano un posto di rilievo. Ma i personaggi che si aggiudicano la categoria dei più surreali sono le suore che fanno suicidare uno dei due cavalieri e che provocano una lunga corsa contro il protagonista. Nonostante siano evocate da Mefisto, è strano che siano di colore bianco quando invece l'antagonista è completamente vestito di nero. Una croce riesce ad allontanare il cattivo di turno e il cavaliere ha compiuto la sua missione.
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