Regia di Paolo Cavara vedi scheda film
Gianni, cuoco di mezza età abbandonato dalla moglie da ormai 5 anni, si dedica ormai solamente a una cosa: l'alcol. L'amicizia con uno squinternato ladruncolo gli farà tornare la voglia di realizzare il sogno della sua vita: aprire un ristorante dentro a un vagone ferroviario.
Abbandonata la strada dei mondo movie, il cui capostipite Mondo cane (1961) diresse insieme a Jacopetti e Prosperi, Cavara si dedicò dagli anni Settanta a lavori più apertamente commerciali, giungendo nel 1974 a licenziare l'accoppiata di commedie blandamente erotiche costituita da Virilità e Il lumacone. Il secondo titolo è quello più incisivo e vivace; le due pellicole condividono, oltre ai toni farseschi e provincialotti, anche alcuni fra i protagonisti (Turi Ferro, Agostina Belli, Tuccio Musumeci), ma, mentre la prima è una sorta di scopiazzatura/rimaneggiamento del successo di Malizia (di Salvatore Samperi), la seconda ha qualche briciola di verve e di originalità in più. Probabilmente è merito innanzitutto della sceneggiatura di Ruggero Maccari, vecchio volpone della commedia italiana; Cavara si limita ad amministrarla con un po' di mestiere e gli interpreti, tutti buonissimi caratteristi, fanno il resto. Nel cast, oltre al tris precedentemente citato: Ninetto Davoli, Franco Bracardi, Liù Bosisio, Francesco Mulè, Gianfranco Barra, Isa Danieli, Enzo Robutti. Briosa la colonna sonora di Daniele Patucchi. Ironia leggera con qualche caduta di stile qua e là e punte di bizzarro. 3,5/10.
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