Regia di Gabor Csupo vedi scheda film
VOTO : 4/5.
Fantasy molto poco fantasioso, e già basterebbe ciò per una scontata stroncatura, questo “Moonacre” dove funziona tutto piuttosto male.
La storia non ha frecce importanti al suo arco e anche quando qualcosa parrebbe muoversi, sotto una coltre di monotonia, tutto rimane raffermo causa una regia che non sa mai cogliere il momento buono per inventarsi qualcosa.
Così assistiamo all’avventura di una ragazzina, rimasta orfana, che entra in contatto con nuove e “misteriose” realtà.
Una casa, dello zio che la accoglie senza troppo entusiasmo, che nasconde un passato di rancori, e un piccolo regno, peraltro abbastanza triste, tutt’intorno dove le parti in causa sono lontane ed incapaci di trovare un incontro.
Ma la giovane principessa riuscirà a mettere fine ad una maledizione, pronta a seppellire tutto per sempre, e a portare la pace che in fondo tutti volevano, ma per orgoglio non potevano raggiungere.
Il film lascia più che perplessi.
I mezzi, e quindi gli effetti speciali, sono limitatissimi (e la confezione tutta non presenta elementi di rilievo), per cui l’unica possibilità di riuscita era rappresentata dalla storia in se e dalla capacità di raccontarla.
Purtroppo entrambe le cose sono deludenti ed ancora più sminuite da un contesto che vola sempre basso e dove si segnalano più che altro comprimari fiacchi e momenti quasi raggelanti (vedi i rutti dell’istitutrice della ragazzina).
Ed anche gli innesti di creature immaginifiche sono sconfortanti (l’unicorno, il leone nero, un coniglio, bah!).
Insomma Csupo, dopo il già discutibile “Un ponte per Terabithia” (che a me non era affatto dispiaciuto), fa un bel buco nell’acqua, tanto più cocente in un periodo in cui i fantasy non latitano affatto e quindi la concorrenza è più che spietata.
Senza ritmo e senza stile era improbabile fare qualcosa di decente.
Nel complesso inutile e scialbo.
VOTO : 4/5.
La scusante dei pochi mezzi non regge.
Poca fantasia e ritmo incostante (o costantemente nullo) sono colpe solamente sue.
VOTO : 5,5.
Sa recitare e si vede, ma il ruolo è bruttino.
VOTO : 5,5.
Non malissimo, ma non può certo avere l'esperienza per tenere insieme la baracca.
VOTO : 5.
Bolsissimo, che peccato!
Poi il ruolo è proprio gestito male.
VOTO : 5,5.
Abbastanza genuina e nel ruolo ci sta, ma accusa il contesto floscio.
VOTO : 4.
Un ruolo così è solo da rifiutare.
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