Regia di Silvana Maja vedi scheda film
Storia vera e liberamente rielaborata di Maria Palliggiano, pittrice napoletana morta suicida nel 1969. Una donna che anticipò i tempi con sofferenze e dolori, attraverso un’emancipazione difficile non solo per le tradizionali barriere sociali e maschiliste, ma anche per colpa e merito (la sua creatività è quasi totalmente dipendente dalla sua “follia”) di se stessa, ceatura fragile e durissima come l’ossidiana, la pietra da cui i preistorici ricavavano armi e con la quale oggi si realizzano preziosi gioielli. Un pezzo di roccia vulcanica che - oltre a dare il titolo al film - Maria riceve non a caso in regalo da suo marito, Emilio Notte, uno dei protagonisti delle avanguardie artistiche e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Lo sforzo della regista Silvana Maja è nel cercare di comprendere le zone franche in cui si muove l’artista, perdipiù donna moderna quando l’Italia non lo era, che vuole e deve essere critico, non certo consolatorio (una bella metafora, tra l’altro, del cinema italiano contemporaneo). Un raro film (riuscito) sull’arte, sull’energia creativa, sulla sfida tra la vita («che è piatta e senza storia») e le dimensioni altre, le visioni, i territori della fantasia che accompagnano e dovrebbero accompagnare (sempre) gli eroi, i paladini, i cavalieri del bello. Straordinaria performance di Teresa Saponangelo.
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