Regia di Silvana Maja vedi scheda film
Oggetto filmico sconosciuto quasi come l'artista napoletana di cui racconta l'infelice parabola, "Ossidiana" è un'opera prima di notevole caratura. Disintegrato dai colossi americani, da una distribuzione ridicola e dalle scemenze che vanno per la maggiore nei cinema nostrani, il film racconta con passione la vita e la morte, precoce, per suicidio, della pittrice Maria Palliggiano. La interpreta, ed è la forza motrice del film, una stupenda Teresa Saponangelo, vera rivelazione, che ne indossa la carne, non solo la storia. Recitazione nervosa, intensa, dolorosa e carnale, riesce a comunicare anche a chi, come me, era all'oscuro di questo personaggio, la natura indomita e l'arte di Maria, che ha avuto la sfortuna di esprimersi in un ambiente accademico ostile e ancora poco avvezzo a quel tipo di avanguardia. Pare, guardando la storia di Maria, di vedere la vita, l'esclusione e l'amarezza di una poetessa come Antonia Pozzi, con cui intravedo parallelismi esistenziali. Il film manca forse di una fotografia potente, ma sopperisce con un uso particolare dei quadri della Palliggiano (e delle sue visioni) che fungono bene da collegamento fra una stazione e l'altra della sua personale Via Crucis. Un bel prodotto, sincero, duro e illuminante, così come dovrebbe essere sempre il Cinema, inteso come Arte. Liberamente visibile su YouTube, direttamente dal canale della regista.
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