Regia di Marcus Nispel vedi scheda film
Premesso che il capostipite di Sean S. Cunningham è stato solo l’ultimo sussulto, per quanto economicamente vincente, degli ultimi bagliori del crepuscolo dell’horror indipendente degli anni 70 e che il terribile Marcus Nispel è la cosa peggiore che sia capitata al cinema da qualche lustro in qua, era comunque lecito attendersi almeno una manciata di brividi di divertimento. Essendo l’originale poca roba, si poteva solo migliorare. E invece no. La patina di torpore tipica dello slasher settantesco che s’insinuava tra una tetta e uno sgozzamento diventa noia e basta. Nemmeno quella lieve traccia di sforzo di aggiornamento che aveva reso il reboot di Non aprite quella porta guardabile a tratti è presente in questo update di Venerdì 13. Di sangue poi ne scorre davvero pochino. Cosa resta dunque, considerato che persino una delle vittime prima di essere fatta a fette dichiara la propria consapevolezza di non essere altro che un cliché? Qualche gag, forse. Come andare a recuperare l’amico cinese armati di... wok. Molte citazioni (La casa dei 1000 corpi, Halloween, Le colline hanno gli occhi
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