Regia di Marcus Nispel vedi scheda film
Che dire, dopo la visione di un film di così rara bruttezza? Semplice e comodo sarebbe rimuoverne ogni traccia di ricordo il più presto possibile, ed è proprio ciò che farò, ma tuttavia non posso trattenermi dall'esprimere un paio di considerazioni. E' un remake? E' un sequel? E' un prequel? A questo punto è la cosa che mi interessa di meno stabilire; di sicuro c'è che ho visto una barzelletta di film, anzi penso di poter affermare (e chi mi conosce sa che non nutro alcun pregiudizio verso l'horror, anzi è un genere che frequento da sempre) che si tratta del più brutto film horror che abbia mai visto. Non sembrano essere tempi granchè felici per questo filone, se è vero che l'altra pellicola in circolazione in questi giorni, "The horsemen", pare sia anche quella un prodotto decisamente scarso per non dire infimo. Ma è anche vero che è meglio evitare generalizzazioni: è ancora vivo in me infatti il ricordo di un piccolo film molto interessante e suggestivo visto appena un mese fa: "The strangers". Volti inespressivi di giovanotti palestrati e antipatici, attrici ochette sceme il cui unico fine pare essere quello di mostrare le tette alla camera, due macchiette ridicole affidate ad un nero ed un giapponese che sembrano usciti da una barzelletta, frasi talmente imbarazzanti da infastidire, dialoghi così cretini da apparire surreali, mosse e reazioni scritte dagli sceneggiatori coi piedi, o più probabilmente col culo. Il tutto su uno sfondo che è un tripudio di già visto e già sentito; e per di più, quasi a volerci rinforzare il concetto che trattasi di gioventù "rocchenrolle", la sceneggiatura ha pensato di insistere con particolare vigore sugli scopi di vita dei giovanotti in questione: ingurgitare litri di birra, fumare spinelli e inseguire la topa. Sfumature? Dettagli? Emozioni? Un pensiero compiuto che sia uno? Nulla. Il vuoto assoluto. E a questo punto nessuno ci si provi a portarmi in difesa della pellicola quell'argomentazione che mi farebbe solo incazzare. Quale? La più banale, questa: "Ma dài, non ci arrivi a capirlo, che è solo una riproposizione del filone "slasher", filone che prevede proprio quegli ingredienti immancabili che vanno dai fidanzatini in campeggio e dai maschi allupati alle ragazzine mignottelle e al mostro che li farà fuori uno dopo l'altro?". Beh, allora io sostengo che un film del genere nulla da eccepire se fosse stato prodotto negli anni ''70 o '80: ma nel 2009 non c'è "slasher" che tenga, è inconcepibile realizzare un'opera talmente insulsa. Volete un esempio illuminante su uno dei punti di maggior spessore raggiunti dal linguaggio del film? Eccolo. "Mi chiamano il mago del legno, e non perchè mi faccio le seghe". Poi, pescando qui e là, troviamo i ragazzi che si fermano ad una pompa di benzina, e, secondo voi, gli sceneggiatori si lasciano sfuggire l'occasione di un doppio senso (da sganasciarsi!) "pompa-pompino"? Ma, cristo, uno che scrive sceneggiature con dentro questi dialoghi è da prenderlo a calci in culo inseguendolo con una mazza ferrata per tutta Hollywood!!! Io speravo tanto, avendo visto in anni lontani un paio di episodi della "saga di Jason", che un regista giovane e di talento avesse oggi rivisitato in chiave non dico "nuova" ma per lo meno interessante e stimolante le vicende di questo vendicatore psicopatico...e invece (ridete pure!) sono uscito dalla sala col bavero del giubbotto alzato, come a voler nascondere la mia vergogna, imbarazzato come se stessi uscendo da un cinema a luci rosse! Un film INERTE. Non fa paura. Non fa ridere. Niente, inerte. Una cosa bizzarra è che il film ha due "inizi" (uno più cretino dell'altro). Nel primo cosa vediamo? Tenetevi forti, non ci arrivereste mai. Un gruppo di ragazzotti che vanno in gita in un bosco isolato (insolito, vero??). E questi ragazzi che caratteri hanno? Anche qui non ci arrivereste mai. Due coppiette allupate più l'amico buffo che è "quello che non cucca mai" però fa il simpaticone. Originale, vero? Da morire. Infatti per fortuna muoiono tutti subito. Poi appare sullo schermo la scritta col titolo e la storia comincia sul serio. E come comincia? Di nuovo: non ci arrivereste mai. Un altro gruppo di ragazzi si mette in viaggio verso gli stessi luoghi di prima. Va da sè, anche stavolta maschietti arrapatissimi e mignottelle che non vedono l'ora di darla via al primo palestrato che si materializza loro davanti (ma anche "dietro"...eh eh eh). Stavolta però l'umanità si arricchisce con un giovanotto nero che va matto (maddài, davvero?!) per l'hip hop e un giapponesino che appena lo vedi vorresti murarlo vivo. In tutto questo zoo di uomini e donne da spedire subito in miniera, la figura più dignitosa ce la fa Jason. Lui almeno non deve sforzarsi di recitare: lui no, volto mascherato, lui deve solo piantare oggetti affilati o contundenti in mezzo agli occhi o tra le chiappe di quei deficienti. Compito che gli riesce benissimo, e per il quale andrebbe candidato all'Oscar. E -lo ripeto- nessuno mi faccia la lezioncina di cinema "slasher ", perchè questo non è slasher, è solo merda. E' fare cinema odiando il cinema. Nessuno pretendeva dal regista "crucco" Marcus Nispel nulla di intellettuale, ma anche volendo scendere sul territorio dell'intrattenimento demenzial-horror, Nispel si informi un pò che miracoli di ironìa e che deliri di grottesco riesce a realizzare il genio del suo collega Rob Zombie!! E adesso, per concludere, vorrei lanciare una piccola provocazione. Di mano in mano che osservavo quei corpi di giovani scolpiti da ore ed ore di palestra, ed assaliti da legioni di ormoni furiosi, quelle mignottelle così generose nell'esprimere il proprio silicone, gli atteggiamenti, le frasi, i ragionamenti (oddìo che parola grossa), le attitudini, le posture e quant'altro, sapete cosa mi ha fatto venire in mente tutto ciò? Beh, mi pare ci siano molte similitudini fra quei ragazzi e i fancazzisti più amati dagli italioti, gli ospiti della "casa" del Grande Fratello. L'attitudine all'idiozia, la forma mentale, il cervello...sono i medesimi. E allora...I Have A Dream. Che un giorno il vecchio Jason faccia irruzione nella casa del Grande Fratello. E non ne lasci vivo nessuno.
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