Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Rispetto alle commedie italiane che vedevo da giovane, anni 70 ed 80, devo riconoscere che Ex rappresenta quasi una sofisticata evoluzione, anche se immancabilmente ricade nel gioco degli equivoci e dei paradossi, gli stereotipi ci sono tutti ma sono meglio confezionati, più eleganti. Il mestiere c’è e si vede, girato ad episodi indipendenti ma che progrediscono, si alternano e si intrecciano nel corso delle due ore di durata, con una sapiente alternanza e scorrevolezza che non disturba lo spettatore ma lo coinvolge. Sembra composto da innumerevoli sketch pubblicitari e cabarettistici, quasi tutti efficaci e divertenti, scorrevoli con leggerezza, senza trascurare inserti tragici, trattati in modo lieve, per non turbare lo scopo primario che è di divertire con qualche cenno di riflessione, senza esagerare. Il target è probabilmente quello adolescenziale e degli adulti rimasti ancora bambini, che è poi il tratto di molti personaggi descritti nella sceneggiatura ed interpretati da un cast quasi tutto italiano e di eccezionale portata, ci sono praticamente tutti gli attori noti, impossibile elencarli tutti, i loro estimatori saranno soddisfatti. Il film abbonda di curve femminili in movimento, più o meno vestite, ma senza trascurare anche quelle maschili, per accontentare tutti, una profusione di silhouette da far invidia alle modelle/i, quantità all’ingrosso, che si prodigano in balli e divertimento ostentato. Banalità elegantemente confezionate ma anche battute e trovate intelligenti ed a tratti geniali, con un risultato complessivamente simpatico seppur con finali scontati, quasi stentati. Si percepisce l’intento puramente commerciale dell’operazione, assai smaliziata e ben orchestrata, ma che non si può annoverare tra quelle indelebili, perché rimane in superficie, non tocca corde interiori, soddisfa solo qualche prurito. Certamente più impegnato di un cinepanettone.
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