Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Sembrerà strano, eppure non mi è dispiaciuto. Mi ha coinvolto nonostante l'evidente intenzione piacionesca, quel sollecitare corde sensibili facendo leva su svariati stati emotivi, con una struttura di storie ad incastro, scorrevolmente veloci e senza pause, qualche siparietto godibilissimo (come l'amico della Capotondi che scimmiotta l'haka della nazionale di rugby neozelandese o l'Alessandro Gassman che perseguita Fabio de Luigi, o il duetto Insinna/Montesano sotto il crocifisso), alternando momenti di tenerezza ben agghindata (come con Bisio che legge al cimitero) ad altri decisamente goliardici (la brevissima apparizione di Enzo Salvi è micidialmente esilarante).
Insomma questo Brizzi si fa guardare e con un cinepanettone qualsiasi c'è decisamente differenza. Ovvio che si resti nell'ambito del prodottino, ma onestamente recitato e senza bisogno di fare il verso a nessuno (tranne Gianmarco Tognazzi infantilmente - e senza chance - sulla scia di Carlo Verdone) fino a tramutare la diffidenza iniziale, non dico in entusiasmo, ma in gradevole sorpresa, si.
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