Regia di Davide Manuli vedi scheda film
La storia di due personaggi Jajà e Freak, il primo ha vissuto una vita dissoluta fatta di alcool e droga(più volte in galera), il secondo ha vissuto una vita solitaria, triste, infelice con molte amarezze(così si spiega il suo carattere ostico).
Al momento si trovano in un limbo spazio/temporale in attesa di qualche cosa che deve da accadere ma non accade. Il limbo è una landa desolata dove incotreranno vari personaggi Adamo ed Eva in versione D.J./ lesbica assatanata, un bambino inviato da Godot, un mariachi e "06" una sorte di Caronte munito di una Panda con sopra disegnato un teschio.
Incontreranno anche l'oracolo che gli dirà come incontrare la gran madre:la morte.
La grande mietitrice, bella e ignuda, con in mano i segni della dissolutezza (alcool e sigarette)attende i due tizi e nel frattempo balla dinanzi alle sponde di un fiume.
Film in bianco e nero perchè nel limbo(purgatorio) c'è assenza di colore (voluta citazione alla cinicità di Ciprì e Maresco?) che stimola la mente in un'atmosfera surreale, la ripetitività della vita, lo scambio dei personaggi nella storia e tutto poco prima della fine della vita(piccolo flash a colori), dei due aspiranti suicidi, dinanzi al fiume acheron.
Godot è Dio secondo il celebre testo teatrale ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett, Dio che si manifesta a noi umani con note musicali partorite dalla grande montagna(la montagna sacra di Alejandro Jodorowski), e i due viandanti lo cercano senza raggiungerlo ma vivendo la "speranza" di incontrarlo alla ricerca della "presunta" felicità.
Finale pessimista/lopardiano con la montagna/Dio che sta a guardare.
Per gli amanti del genere! Capolavoro cinico.
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