Regia di Joe Wright vedi scheda film
Splendido duetto Foxx/Downey jr., tutto intessuto d'emozione e di contrasti psicologici. Storia di un cronista atipico dalla vita disordinata e di un disadattato mentale, ex giovane promettente musicista ridotto ad homeless.
Uno Shine dei poveri, tutto sommato, dove la musica tesse un denominatore comune ad unire animi sensibili e salvaguardare una possibile via di fuga dallo stress e dalla frenesia. Il solista del titolo è un solista di vita, di convenzioni rifiutate, un vessillo all'abbandono della routine e dell'incolonnamento bue che (ci) priva della naturale trepidazione dinanzi ad un panorama, una musica, un sogno.
Robert Downey jr. è spettacolarmente vicino a noi con quella sua arruffata insicurezza, quel voler donare e partecipare, quell'imbarazzo tangibile e trasmesso con sapiente naturalezza, quel cercare di comprendere, quasi ad invidiare infine, l'indigenza altrui.
Jamie Foxx si cala nei panni disturba(n)ti e spesso accattivanti del disagiato ma, a suo personalissimo modo precariamente felice, disarcionato da un progetto di carriera musicale prestabilita, probabilmente saturato dall'eccessivo amore, dove l'intenzionalità' si tramuta inesorabilmente in ossessione fino a confondere il senso della realtà.
Rimarrà un felice senso della musica a salvaguardarlo dalla follia totale, a donargli quiete da poter ritrasmettere al mondo, ma sempre sul doppio binario di un latente disagio pronto a proiettarlo nel lato oscuro.
Noi assistiamo a questo continuo intersecarsi di coordinate di logico raziocinio con altre, fragili e fantastiche, che individuano sollievo e felicità secondo standards inconsueti, e ne rimaniamo, consapevolmente, affascinati.
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