Regia di Lodovico Gasparini vedi scheda film
Nella Francia di metà Ottocento, una contadina mentalmente disturbata crede di vedere una presenza ultraterrena dentro a una grotta: nessun altro la vede, ma secondo la povera malata di mente è chiaramente la Madonna, una divinità dei cristiani, che le appare e, già che c'è, si intrattiene pure con lei in qualche affabile colloquio. Si fa suora. Attorno a lei cresce lo sgomento, così come la naturale incredulità; eppure l'ignoranza e la superstizione porteranno masse di disperati a ritenere quel luogo, Lourdes, una specie di santuario: è da qui che parte il famigerato giro d'affari multimiliardario del turismo sacro da tutto il mondo, alla ricerca del miracolo. La creduloneria arriverà fino ai giorni nostri.
Le assurdità del Paese soggiogato dal Vaticano sono tante e disparate; non sarà certo la peggiore, ma va comunque elencata anche quella relativa al cinema 'sacro', prostrato al tirannico cristianesimo che da sempre detta legge in materia di politica, società ed economia italiane, filone nel quale si inserisce naturalmente questo bizzarro Lourdes. Lavoro in due puntate da circa cento minuti ciascuna, realizzato per la tv di Stato - lo abbiamo pagato tutti, se non era ancora chiaro - da un mestierante esperto di questo tipo di produzioncelle, Lodovico Gasparini, già attivo nel 'settore fiction' da ormai una quindicina di anni. Al di là delle amenità raccontate dalla sceneggiatura di Francesco Scardamaglia e Mario Falcone, Lourdes è un'operina davvero inconsistente, televisiva nel senso peggiore del termine, con una protagonista non all'altezza (Angele Osinski) e qualche interprete di maggior spessore relegato in ruoli marginali (Alessandro Gassman, Andrea Ferreol, Stefania Rocca, Umberto Orsini, Sydne Rome); ulteriori pecche si ritrovano nel ritmo sonnolento, nei dialoghi terra terra, nei personaggi fortemente stereotipati: un prodotto in un aggettivo, già citato, televisivo. Anche se raccontasse cose con qualche senso logico, come film sarebbe davvero brutto; com'è ovvio, l'anziano e suggestionabile telepubblico italiano ha premiato la messa in onda e suggerito alla Rai e a Gasparini di riprovarci: lo faranno l'anno successivo, dando vita a La sindone - 24 ore, 14 ostaggi. Sarebbe carino ogni tanto vedere anche una fiction sulle medesime questioni, ma trattate con la ragione anzichè con la paura e la superstizione, così per - diciamo - contraddittorio; ma ok, questa è solo un'idea folle per quest'epoca ancora così buia. 1,5/10.
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