Regia di Henry Selick vedi scheda film
su una bellissima colonna sonora che evita certe belle stucchevolezze alla danny elfman, delle lucenti mani artigliate sventrano una bambola ricostruendola dall'inverso. coraline si trasferisce in una bella casa in una landa sferzata dal maltempo perchè i genitori sono impegnatissimi a scrivere i capitoli di un libro sulle piante. sono genitori che non hanno tempo per la figlia e la mandano a scoprire la casa, tra l'altro abitata da due ex stelle del musical nello scantinato e da un allampanato aritsta circense dalle origini russe nella soffitta. nell'elencare il numero di porte, finestre, quadri e quant'altro possa tenere la giovinetta ben lontana dai genitori, coraline(si pronuncia coralain)scopre pure una porticina nascosta dietro la carta da parati. coraline è un gioiello che penso sky non abbia mai pensato di trasmettere. lo ha trasmesso mediaset, ovviamente torturandolo e spezzettandolo anche in maniera veramente brutale. e brutale è il momento che sta vivendo coraline. a partire dal fatto che a parte i genitori un pò distratti dagli impegni di lavoro, il suo nome lo prununcino irrimediabilemente sbagliato, storpiandolo in un più ovvio caroline(carolain). il bambinetto, nipote della vecchietta che affitta la magione PINK HOUSE, un pò igor alla marty feldman, che si chiama inquietantemente wyborn e abbreviato in wybie, un giorno porta a coraline una bambola ritrovata in casa della nonna, del tutto somigliante a lei, persino negli abiti che la bimba abitualmente indossa. una fiaba che si tuffa nell'orrore di una tremenda megera che si nutre delle anime dei bambini risucchiandone il corpo come un ragno. ed è appunto con lo splendore sgargiante di un mondo come quello che vive, ma più bello e vendibile, ad attirare coraline attraverso la porticina, oltre ovviamente ad una sana curiosità dovuta alla sua età. s'insinua così in una specie di cordone ombelicale che dal proprio mondo grigio, la trasferisce in una versione colorata e appetibile assolutamente identica, se non che i personaggi al posto degli occhi hanno dei bottoni cuciti. se la pubblicità iniziale sembra funzionare alla grande, di mano in mano che coraline seguita a frequentare quella fiera della felicità e dell'abbondanza multicolore, un sesto senso sembra avvertirla(e noi con lei) che dietro si nasconda qualcosa di veramente brutto e inquietante. tanto di cappello a selick e ai suoi collaboratori che hanno ben chiaro cosa voglia dire creare un cartone animato senza che questo risulti un inutile involucro vuoto ricoperto solo di effetti mirabolanti buoni forse per la prima visione. e ogni riferimento ad un film come MADAGASCAR 3 è del tutto voluto. coraline sta attraversando un momento non bello che crede oniricamente di risolvere, semplicemente cambiando lato della medaglia. e se all'inizio l'inquietudine dei bottoni al posto degli occhi è stata surclassata dalla gioia di avere una madre che confezionava succulenti pasti o le comprava i vestiti che veramente voleva, poi quando tutto sembrava definitivamente perso, trova la forza di ribellarsi ad una madre-megera che deve manipolare tutto ciò che le sta intorno per obbligare bimbi tristi spiati da una bambola a starle vicina. per creare qualcosa di attraente però spreca tutte le sue energie e i dintorni della casa è un abbaccinante nulla, in cui i dettagli, i paesaggi, le cose e le persone si sfilacciano come i fili di una maglia di lana. che sia la sua forza di bimba che le proibisce di cadere definitivamente vittima di un'incantatrice abile nei trucchi o la perdita progressiva di fantasticare degli adulti a tenerci lontani da certi orrori, questo non toglie però che di morte si parli in un bellissimo film che dovrebbe essere più visibile e vendibile.
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