Regia di Henry Selick vedi scheda film
Coraline è un gran bel film di animazione per tutte le età, inusuale, gotico, comico, spaventoso e ricco di invenzioni visive. Se proprio gli si vuole cercare un difetto si può individuare in qualche lungaggine di troppo durante la prima parte, in cui una ragazzina, delusa da vicini antipatici e genitori poco affettuosi perché troppo presi dai propri impegni, scopre una porta, nella casa che hanno appena preso in affitto, che la conduce in un'altra identica in cui tutti sono (apparentemente) più buoni ma hanno dei misteriosi bottoni al posto degli occhi. Qui il fascino e il mistero sono a tratti mitigati da qualche intoppo dovuto forse solo ad un carico eccessivo di immagini e colori. Ma i dubbi durano poco, e sono del tutto fugati dal momento in cui l'altra mamma si manifesta come la strega che realmente è: il ritmo del film sale allineandosi a quello caleidoscopico dell'animazione e si resta catturati, oltre che dai miracoli tecnici e da una storia semplice ma efficace, dallo stile assolutamente singolare attraverso cui il regista veicola un messaggio morale banale finché si vuole ma mai del tutto scontato perché importante in tempi come i nostri in cui l'apparenza ha soppiantato la verità. In un mondo in cui la gente, pur di non affrontarla, tende ad accettare supinamente rappresentazioni artefatte della realtà, Henry Selick ci invita a riflettere sulla differenza tra forma e sostanza, e su quanto la prima possa essere ingannatrice e pericolosa. Nota di merito anche per la nuova tecnologia 3D, che in un film simile trova il proprio habitat naturale: utilizzata con parsimonia, come mezzo anziché come fine, si integra magistralmente alla storia senza sovrastarla, riuscendo così a dare alla pellicola quel tocco di magia in più.
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