Regia di Patrick Lussier vedi scheda film
Dovrebbe esserci un limite alla stupidità, almeno nelle sceneggiature, in questo film la stupidità caratterizza ogni scena, fino all’ultimo. Tutti i protagonisti, dal primo all’ultimo si comportano da stupidi, come se gli autori non fossero particolarmente intelligenti nello scrivere i dialoghi e nel tratteggiare i personaggi (che sono perlopiù penosi e mal delineati), o al contrario lo fossero ma solo nel porsi l’obiettivo di fare cassetta, e quindi tutto il film parrebbe finalizzato a suscitare l’effetto paura e panico tra il pubblico, ma in quanto a verosimiglianza, credibilità e realismo della storia siamo molto scarsi. Tutto è prevedibilissimo, se solo si capisce l’approccio degli autori, che non hanno inventiva ma propinano solo cose già viste, risapute e scontate, in una sorta di collage raffazzonato ed approssimativo, cercando di nascondere tale mastodontica carenza ricorrendo all’intensificazione delle scene di violenza con vittime urlanti e splatter a gogo. Complessivamente penoso e patetico, l’unico interesse che potrebbe destare nello spettatore intelligente è la rabbia, quel sentimento che si prova di fronte alla stupidità cinematografica che consente di trasformare lo schermo tv in strumento apparentemente interattivo, nel senso che induce ad inveire tante di quelle volte vedendo le scemenze contenute, che potrebbe risultare un mezzo efficace per alleviare la solitudine dello spettatore single …
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