Regia di David Bowers vedi scheda film
VOTO : 6+.
Non so bene per quale motivo, ma pensavo che questo film fosse una ciofeca, ed invece, nel suo piccolo, lo posso quasi considerare una sorpresa.
Certo quando partono i titoli di testa e vedi scorrere i nomi dei doppiatori Sivlio Muccino e Carolina Crescentini la mente torna al tremendo “Parlami d’amore” (uno dei miei incubi cinematografici peggiori), ma per fortuna poi parte il film e le cose vanno in maniera diversa.
Metro City è una città futuristica sospesa nei cieli ed è qui che vivono lo scienzato robotico più famoso e suo figlio Tobio, genietto in erba,
Purtroppo il ragazzino viene a mancare per un incidente in laboratorio e così il padre crea Astro Boy, un robot identico al figlio.
Purtroppo le cose per il meglio e Astro è obbligato a fuggire, scende sulla terra, conosce dei ragazzini “come” lui, impara diversi aspetti della vita e sarà pure pronto a tornare a Metro City per eliminare il cattivone di turno.
La sensazione che lascia questo prodotto di animazione è che dai tratti presentati si poteva tirare fuori uno spettacolo decisamente più convincente.
Si parte dal rapporto uomo-robot (visto in chiave spiritosa), per poi scendere nel lutto e nel tentativo di affievolire il dolore creando una macchina (commovente, ma troppo sbrigativo nei tempi filmici), si passa poi al viaggio in un mondo nuovo (parte simpatica e frizzante), la scoperta dei sentimenti, e della presenza dei cattivi senza scrupoli ed infine si prende coscienza di se stessi e si è sempre pronti per nuove battaglie (la parte più spettacolare a livello di movimentazioni, ma forse la più prevedibile.
Il film ha complessivamente un buon trend, certo nella sua continua evoluzione presenta segmenti più interessanti ed altri più di routine, direi che comunque ci si trova dinnanzi una svariata gamma di emozioni, ecco forse il finale, per quanto appropriato nell’insieme, si poteva dosare un pochettino meglio la melassa.
Per il resto l’animazione è lontana assai dalla qualità offerta dai colossi, ma comunque lo stile è abbastanza azzeccato, magari si poteva inserire qualche personaggio più simpatico (anche se il trio di robot “rivoluzionari” non è malvagio e lo spruzzino è mitico).
Insomma direi che è un prodotto non esaltante, ma in grado di accompagnare una serata nella quale le idee sul da farsi non sono chiare (e qui si ritrova un po’ di tutto) e si vuole assistere ad uno spettacolo immediato e coinvolgente, pur con le sue lacune.
VOTO : 6+. Tutto sommato compie un lavoro più che sufficiente anche se si ha la netta sensazione che si sarebbe potuto fare di più.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta