Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Mah, devo dire che questo film catastrofico mi ha lasciato piuttosto perplesso. Emmerich è senz' altro uno dei registi più ferrati in materia "apocalissi varie" e non si può dire che la sua messa in scena pecchi di ritmo o spettacolarità ma è lampante che manchi tutto il resto. La vicenda, brevemente, trae spunto dalla profezia Maya secondo la quale nel 2012 assisteremo alla fine del mondo. Puntualmente, studiosi americani ed indiani scoprono alcune anomalie geologiche nel nucleo della terra proprio qualche anno prima e, una volta avvisato il carismatico presidente americano di turno, iniziano i preparativi per un piano top secret ed elitario per preservare il genere umano. Questo è l' incipit, il film prosegue narrando le gesta di una famigliola, tipicamente disfunzionale, che attraversa i continenti nel bel mezzo di una vera e propria catena di di disastri e catastrofi naturali in cerca di una possibile salvezza. La troveranno dopo peripezie impensabili in una sequenza finale che definire dilatata e retorica è, a dir poco, eufemistico. 3 ore di film che se fossero state adrenaliniche e sovraccariche di effetti come la parte centrale, sarebbe stato un altro vedere. 3 ore di film dove l' intento corale del regista è dispersivo e superficiale, dove la maggior parte di personaggi è ridotta a squallide macchiette senza spessore (vedi ad esempio lo spreco di attori come Woody Harrelson, George Seagal, Thandie Newton). 3 ore di film pervase da una retorica e da una morale perbenista che ha dell' insopportabile (vedi il presidente Danny Glover ed il suo alfiere scienziato Chiwetel Ejiofor, entrambi Obama'style). 3 ore di film, infine, che non meritavano un protagonista come John Cusack. Quel che rimane, a conti fatti, è un discreto impatto visivo ed un paio d' idee "romantiche" azzeccate per le quali l' umanità viene salvata da uno scrittore e l' unico continente a sopravvivere (e dal quale ripartire) è l' Africa. Troppo poco.
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