Regia di James Cameron vedi scheda film
Avatar è un film "brillante" e non solo per la ricchezza delle luci e lo splendore dei colori! La trama è originale (nel senso di inedita) ma abbastanza prevedibile per quanto riguarda i fili principali dell'intreccio, simile e che ricorda troppo qualcosa di già visto, come hanno già detto in tanti. Per averne un'idea si potrebbero unire Guerre Stellari ed Alien a Balla coi lupi e Pocahontas. Tuttavia è questo un motivo sufficiente per stroncare un film? Secondo me la risposta è no. Infatti, l'importanza di come si racconta non è secondaria rispetto a cosa si racconta. A parità di storia esistono infinite modalità distinte per presentarla al pubblico, alcune migliori di altre. E in questo il regista James Cameron ha saputo centrare l'obiettivo.
Avatar è riuscito a coinvolgermi, evitando che le 2 ore e 40 minuti di durata complessiva risultassero troppo pesanti da sopportare (il tempo è volato!). Nemmeno uno sbadiglio o altro minimo segno di stanchezza e/o noia. Tutto ciò è stato evitato, nonostante fosse possibile immaginare la fine del film, con l'eccezione di alcuni risvolti (magari soltanto secondari).
I personaggi sono forse l'unica nota dolente... La coppia principale, Jake Sully e Neytiri, è ovviamente (e per fortuna) ben caratterizzata. Oltre ai due si salva la Dr.ssa Grace Augustine, ma tutti gli altri rispecchiano i classici stereotipi dei buoni vs cattivi, a cominciare dal Col. Miles Quaritch (è quello portato all'estremo). Con questo non intendo affatto negare la possibilità di affezionarsi a Norm e Trudy, anzi! Però non mi aspettavo figure "piatte" in un film in 3D...
Comunque sia, il difetto è abbastanza contenuto e non infastidisce più di tanto, anche perché il tutto funziona ugualmente (come molte altre volte nella storia del cinema).
Il cast è stato scelto bene e la performance generale è buona. I Na'vi sono stati trattati meglio degli uomini (per ovvie ragioni), ma il gruppo di protagonisti è ben coeso e risulta essere un'ottima squadra. Certamente l'interpretazione di molti, con l'eccezione di alcuni ruoli principali, non richiedeva grande talento ed impegno... era sufficiente prestare il volto giusto al personaggio "caricatura" di turno.
L'ambientazione è invece il vero punto di forza. Lo spettatore desidera viaggiare verso Pandora e non resta deluso, grazie alla straordinaria opera della Weta Digital: una vera e propria (ri)creazione. Non esistono parole sufficienti ad esprimere la sublime bellezza del risultato di un lavoro che sarà stato indubbiamente titanico. Gli effetti sono letteralmente impeccabili e ricompensano totalmente il tempo dedicato alla visione di un film che, pur non essendo un capolavoro, è stato comunque capace di entrare prepotentemente e con successo nell'immaginario collettivo. Suggestivo.
Un film di evasione (o alienazione) e come tale deve essere giudicato. Impossibile non notare le innumerevoli analogie tra i Na'vi ed i popoli indigeni che vivevano in America prima della colonizzazione da parte dell'Europa. E in questo Avatar ricorda altri film, come Balla coi lupi, oppure la storia di Pocahontas.
Ma a parità di chi e cosa, è il come il vero discriminante tra un buon film ed uno mediocre. La stessa trama può essere rappresentata in infiniti modi completamente distinti tra loro, così come innumerevoli sono le sensazioni che possono essere provocate nello spettatore. Altrimenti non si spiegherebbe il successo di certi remake... siamo continuamente alla ricerca di rivivere le emozioni che preferiamo: quante volte abbiamo rivisto il nostro film preferito? Quante volte abbiamo riascoltato la nostra canzone preferita, riletto il nostro libro preferito... sono sempre quelli eppure non ci stanchiamo mai.
La colonna sonora di James Horner "si sente" ed accompagna egregiamente la fruizione del film.
Avrei forse gradito un breve scorcio della nostra Terra nel 2154 ed un maggior approfondimento sulla vita del Popolo (ricordano assai i nativi americani) e delle altre creature che abitano il Nuovo Mondo, ma comprendo le esigenze ed i limiti temporali necessari per una proiezione al cinema.
Da vedere assolutamente, a tal proposito, la versione da collezione con 16 minuti in più e un'esclusiva sequenza d'apertura alternativa.
Ormai ha ampiamente dimostrato di essere una volpe, in grado di fiutare le occasioni e capace di trasformare le sue opere in eventi mondiali. Ed ora divenuto paladino dell'innovazione tecnologica come mezzo espressivo per il cinema.
Avatar è il suo miglior film (e incasso), senza dubbio.
Convincente Jake Sully, con il quale si è irrimediabilmente indotti ad identificarsi.
Un'interpretazione in motion capture di Neytiri degna del Gollum de Il Signore degli Anelli.
La sua Dr. Grace Augustine buca lo schermo e ruba la scena a tutti gli altri personaggi, grazie al carisma conferitole dall'attrice.
Il Col. Miles Quaritch è una caricatura e stereotipo del soldato "duro" e (im)puro, ma funziona.
Offre una buona prova con il suo ambiguo Parker Selfridge.
Una Trudy Chacón che "spacca", perfettamente in parte.
Simpatico Norm Spellman. Bravo.
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