Regia di Francesca Archibugi vedi scheda film
Francesca Archibugi torna a buoni livelli dirigendo questa commedia drammatica imperniata sul duo Antonio Albanese-Kim Rossi Stuart nei ruoli di due cardiopatici che si conoscono in un letto d'ospedale a seguito delle rispettive crisi cardiaca.
Gran parte del merito va ascritto all'autrice romana che ha saputo trarre il meglio dal testo di Umberto Contarello, scrivendone la sceneggiatura, basata più su uno studio di caratteri contrapposti che su una storia vera e propria, in ogni caso presente, e specialmente ha ottenuto il meglio da un cast piuttosto eterogeneo.
La Archibugi è riuscita a togliere quegli eccessi gigioneschi, di impronta teatrale, che caratterizzano spesso le prove attoriali di Antonio Albanese e a farlo interagire con l'altro protagonista, un più compassato e misurato Kim Rossi Stuart che impronta la sua recitazione più attraverso gli sguardi e il linguaggio del corpo che sulla logorrea tipica del collega lecchese.
Per una volta bisogna anche riconoscere la bravura di Micaela Ramazzoti, finalmente 'liberata' dai ruoli di oca giuliva dove ormai pareva confinata, mentre la presenza di Paolo Villaggio in una breve apparizione è l'unica nota stonata, in quanto la presa di posizione polemica nei confronti della Guardia di Finanza appare fuori luogo e tirata per i capelli.
Voto: 7/8.
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