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Donne-moi la main

Regia di Pascal-Alex Vincent vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Donne-moi la main

di kotrab
8 stelle

Un altro bell'esordio cinematografico, questa volta da parte del francese Pascal-Alex Vincent. La storia prende ispirazione dalla vera personalità dei due protagonisti, i gemelli parigini, allora diciottenni, Alexandre e Victor Carril, che nel film diventano Antoine e Quentin. Per mettere in evidenza gli sviluppi dei rapporti di fratellanza con i loro legami e contrasti, il regista costruisce una storia inventata tenendo conto però appunto del carattere dei due gemelli, noti nel loro quartiere per i loro confronti maneschi.
Antoine e Quentin intraprendono all'insaputa del padre un viaggio dalla Francia alla Spagna per andare al funerale della madre mai conosciuta; un classico viaggio di formazione che parte da una situazione di precario equilibrio, si spezza a metà mettendo in risalto le divergenze interiori che evolvono nel tragitto e alla fine si riuniscono in un sintesi, più consapevole e salda, arrivati, come è stato già notato, all'elemento femminile dell'acqua come completamento di quello maschile del fuoco che si vede all'inizio (il padre è fornaio). In mezzo sono quasi sempre l'oggetto del desiderio degli altri, un elemento, quello sessuale, volutamente messo in rilievo sia perché tema importante di formazione e di conoscenza di loro stessi (la causa infatti della decisiva ma momentanea rottura è la scoperta dell'omosessualità di Quentin da parte dello scontroso e "dominante" Antoine, che sentirà il peso dell'assenza del fratello al momento della separazione nel viaggio), sia perché nella realtà dei Carril il tema del sesso ricorre sempre nelle domande degli estranei, curiosi se si "siano fatti la stessa ragazza".
Sebbene il film risulti un po' schematico nell'impostazione e le simbologie siano svelate, Donne-moi la main - Dammi la mano riesce bene a interessare lo spettatore senza cadute, sostenendo efficacemente l'andamento pacato della narrazione e l'essenzialità dei dialoghi, volutamente sfrondati per poter sfruttare al meglio l'inesperienza dei due ragazzi e rispettare la loro vera scarsa loquacità. Soprattutto il regista è molto sensibile alle immagini della natura e dei corpi, alla luce e ai suoni naturali (la musica è quasi assente ma ha una certa importanza quando entra in campo) e ha gusto nelle inquadrature, riuscendo a trasmettere la giusta tenerezza e le inquietudini. 7 1/2
Dvd Queer Frame/Atlantide Entertainment

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