Regia di Sandro Aguilar vedi scheda film
Aguilar mette in scena i sentimenti di angoscia quotidiana, di spleen e turbamento dei suoi protagonisti, cercando di diffonderli nello spettatore: ma il senso di inquietudine viene respinto senza troppe remore al mittente e non resta che una voglia disperata di fuga dalla sala o il totale abbandono al mondo di Orfeo. Fermi immagini insopportabilmente lunghi, particolari totalmente inutili, dialoghi azzerati, con tanto di effetto "noise" (rumori di sottofondo della sfera quotidiana: sirene in lontananza, scricchiolio di sedie, ecc.) per una dimostrazione di narcisismo registico totalmente fine a se stesso.
Visionario quanto volete, ma la sopportazione ha un limite: per un corto funzionerebbe benissimo, ma più di un'ora e mezza è davvero troppo.
Ottimi, comunque, gli attori.
Presentato al Torino Film Festival 2008, nella sezione "La Zona", dedicata ai film sperimentali.
Volutamente assente.
Intensa.
Un personaggio inquieto, la cui resa è ottima.
Il talento c'è, ma osa troppo.
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