Regia di Luciano Emmer vedi scheda film
Classe 1918, e quindi a novant'anni tondi, Emmer decide di dedicare un'ora di documentario ai tre elementi che caratterizzano l'intelletto umano: pensiero, sguardo, parola. Suddivisione in tre nette sezioni: la prima si rivolge alle basi storiche del pensiero nell'umanità, analizzando in sintesi i principali filosofi antichi; purtroppo la qualità dell'allestimento delle immagini è realmente scadente, amatoriale, con scritte in sovraimpressione che si alternano a busti dei filosofi inquadrati su sfondo monocromatico (kitsch, ma pure kitsch brutto). Nella seconda, già migliore, una carrellata di immagini pittoriche ci esemplifica la molteplicità delle sensazioni ed intenzioni insite nello sguardo umano: da paura a gioia, passando per tutta una serie di sfumature. Terza e conclusiva parte: il piacere della lettura e della scrittura sono raccontati attraverso un quadro di domestica solitudine di una persona (sarà lo stesso regista? il volto non viene mai inquadrato) immersa nelle proprie riflessioni, seriose ma non solo ("Se la vita è come la scaletta di un pollaio, cioè corta e piena di merda, allora possiamo ben pensare che finchè c'è merda c'è speranza"). 6/10.
Excursus sulla storia della filosofia e sul ruolo del pensiero.
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