Regia di Peter Marcias vedi scheda film
Sullo sfondo di drammatici eventi che stanno per inghiottire l’umanità in una guerra che potrebbe far sprofondare la Terra in un buio senza fine, Achille porta avanti il suo negozio di alimentari in maniera singolare: espletando i compiti di “portaborse” (della spesa) ai clienti del quartiere. In realtà, per traumi passati che possiamo solo intuire, non riesce a rimanere in un luogo chiuso per più di qualche secondo, tanto è vero che vive e dorme sul terrazzino della casa di Francesca, padrona di casa con la quale fatica a interagire. A pochi isolati di distanza c’è Lidia, col figlio Joe, partorito da una relazione con un africano: fa la fotografa, ha da poco perso il padre e cerca di convincere l’austera madre ad aiutarla nelle faccende del quotidiano. Lidia vive in un elegante palazzo in cui risiede un professore di astronomia che da anni è rintanato in casa: la donna provvede alla spesa e il piccolo Joe ogni giorno gli infila un disegno sotto la porta. Infine c’è Ester, ex cantante ritiratasi in campagna, dentro una roulotte: rifiuta le attenzioni del fratello che si preoccupa per lei, ha un’amica-figlia con la quale confrontarsi e schiva una manager straniera che tenta invano di convincerla a tornare sulle scene. Le notizie rimbalzano da radio e televisione e i nostri personaggi scoprono, a poco a poco, il valore di guardare l’altro. Un «noir psicologico» (parola del regista) che intriga e lascia qualche scia.
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