Regia di Larry Charles vedi scheda film
Dominato dalla figura del comico-narratore Bill Maher, Religulous (titolo originale del film, inspiegabilmente storpiato nella versione italiana) ha l'obiettivo di analizzare il fenomeno religione da svariate angolazioni facendone emergere le innumerevoli derive grottesche. Può per questo, agli occhi dell'opinione pubblica formata a pane e fede, apparire estremista e oltraggioso, ma in realtà porta avanti la tesi teoricamente più pacifica e meno offensiva (oltre che l'unica razionalmente condivisibile): il dubbio.
Maher usa due pericolosissime armi, la ragione e l'ironia, per demolire le tre religioni monoteistiche principali e le varie sette che da quelle sono più o meno derivate (quest'ultimo fenomeno tutt'altro che trascurabile negli USA), ne contesta l'assurdità dei dogmi e di talune palesi incongruenze storiche, ma lo fa sempre col sorriso sulle labbra, senza mai apparire volgare, e soprattutto lasciando all'interlocutore sempre la possibilità di controbattere ed esprimere la propria idea, con l'effetto quasi sistematico di rendere ancora più ridicoli i pre(con)cetti in oggetto. Il merito principale della pellicola sta nell'aver saputo trattare con leggerezza un tema così scottante, mettendo a nudo i limiti di ogni forma di fede con disarmante semplicità. Per questo Religulous è un film necessario: perché potrebbe rivelarsi illuminante per chi, conservando un barlume di ragione, è ancora in grado di chiamare le superstizioni con il loro nome. E perché predica e rivendica quella libertà di pensiero oggi negata in maniera sempre meno celata dai fondamentalismi religiosi sempre più radicati ad ogni latitudine.
Religulous non è un capolavoro, ma per quello che dice, e per come lo dice, andrebbe proiettato nelle scuole di ogni paese libero.
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