Regia di Kent MacKenzie vedi scheda film
VOTO 8 SORPRENDENTE (TV Gennaio 2013) Low cost nella produzione ma pieno di Cinema con la C maiuscola: camera addosso, angoli di ripresa multipli, montaggio serratissimo, lucidità narrativa, senza dimenticare un grande impegno civile. Infatti questo The Exiles di Kent MacKenzie è uno Shadows West-coast clamorosamente dimenticato e sorprendente. Tanto è vero che partendo da uno dei genocidi più beffardi della storia dell'umanità - prima sterminati poi trasformati in mito nell'immaginario occidentale - gli autori superano il classico schema indignazione-presa emotiva sulle responsabilità dell'uomo bianco incentrando invece tutto nella sfera intima dei nativi. Ne scaturisce un film intimista sulla fine non solo di un'etnia ma anche di un mondo con le sue tradizioni e i suoi valori, confluito (quello che ne è rimasto...) nel grande calderone multietnico della società americana. Non più 'indiani' ma neanche 'americani'. E da questo 'non essere' che il dramma si accentua e si confonde con i limiti degli USA contemporanei, dove l'alienazione e l'incomunicabilità divorano violentemente le prospettive di emancipazione esistenziale. Non serve quindi la discriminazione razziale (che nell'opera appunto compare poco) perché se nasci sconfitto, il tuo destino è già segnato, così The Exiles arriva dopo "La Tragedia" e quello che rimane e di cui vuole renderci partecipi è la normalità della Fine. Un gran bel pugno nello stomaco.
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