Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film
Dopo la grande guerra un aviatore, incapace di adattarsi alla vita civile, abbandona la famiglia e si trasferisce in Sudamerica. Disperso durante una trasvolata atlantica, viene creduto morto; invece è sopravvissuto e si è arruolato sotto falso nome fra le truppe italiane che invadono l’Etiopia. Qui ha l’occasione di sacrificare la propria vita per salvare quella del figlio (che ha seguito le sue orme, sia nell’amor patrio sia nella passione per gli aerei, ed è diventato pilota militare). Efficace film di propaganda, che unisce un messaggio patriottico e una vicenda melodrammatica simile a quelle che nel dopoguerra Nazzari interpreterà per Matarazzo (emigrazione, false identità, figli perduti e ritrovati): se si prescinde dagli inaccettabili eccessi del primo (gli abissini vengono presentati come brutali selvaggi), la seconda risulta ancora oggi godibile.
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