Regia di Barbara Cupisti vedi scheda film
Un quadro che potrebbe sfiorare l'ovvio, ma il tono e l'angolazione scelta va oltre; la guerra in generale ed in particolare questa, vine presa in contropiede dalla testimonianza dei dolori familiari e personali che vengono imposti alle madri e non solo, che riescono a capire ed ad imporre i veri valori che la vita dà o darebbe. Un spaccato drammatico delle conseguenze a cui portano gli effetti politici che due fazioni esercitano indiscriminatamente, senza portare rispetto a nessuno e che addirittura si servono sfacciatamente della buona fede degli individui. Allora vediamo la madre di un figlio che ha donato la sua vita in preda ai sentimenti violenti di cui una parte si serve, oppure un'altra che ha visto togliersi due figli, di cui uno in disaccordo con lo Stato nella partecipazione alla vita militare, o altri che hanno visto sparire la loro famiglia per colpa di un'improvvisa “botta” di guerra, vedendo i loro figli ridotti a brandelli. Insomma il punto di vista di una madre, a cui non si può frapporre frontiere o problemi articolati solo da ragioni egoisticamente politiche; un discorso di regia che è trasparente e lascia che le testimonianze riempiano i casellini a loro disposti; difficoltà operative hanno contrastato la realizzazione, e forse meriterebbero un altro film per solo questo, ma qui al suo debutto come regista, la Cupisti lascia fuori quello che avrebbe turbato e magari annacquato quali erano suoi intenti, che vengono fuori in maniera davvero eccellente tutti. L'enfasi, malgrado gli argomenti, non fa parte del bagaglio del documento e proprio con questa traccia riesce a comporre dei quadri su cui noi tutti dovremmo riflettere quando notizie di morte ci arrivano in maniera scorciata ed ormai abitudinariamente oziosa.
Osservazione ormai inutile, ma la faccio comunque, la Rai che co-produceva il film lo ha mandato alle due mezza di notte, e cambiando all'ultimo momento la programmazione!!!!!!!!!!
Storie di famiglie falciate per ragioni politiche
Un'idea non ovvia, malgrado l'argomento, un debutto più che promettente, migliore senz'altro della propettiva di attrice cinematrografica
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