Regia di Shane Meadows vedi scheda film
Ancora un'istantanea dell'Inghilterra di oggi ,stavolta in un soffuso bianco e nero.Ancora il talentaccio di Meadows nell'inquadrare scorci urbani che nella cinepresa di un altro sarebbero solo cemento senza significato,a dirci che la rabbia dei suoi film precedenti è stata una tappa necessaria nel suo percorso di formazione,a farci capire che è venuto il tempo di guardarsi indietro anche con un briciolo di serenità in più.Un'apparente conversione al minimalismo che in realtà è un altro modo,più pacato e riconciliato,di raccontare nei minimi dettagli gli ambienti che la cinepresa perlustra guidata dall'occhio da entomologo del buon Shane.Qui racconta una storia di amicizia tra due ragazzi ai margini:Tomo(Thomas Turgoose,già visto in This is England),venuto col suo fagotto da Nottingham alla ricerca di non si sa che cosa,disposto anche a dormire sotto i ponti,di cui non conosciamo nulla,sappiamo solo che fugge ma non perchè e da cosa e Marek ragazzo polacco venuto a stare dal padre operaio che lavora alle ferrovie,senza un granchè da fare per tutto il giorno ma sempre con la macchina fotografica al collo.E'forse il classico tema delle due solitudini che si incontrano sullo sfondo della grande città(Somers Town è un quartiere di Londra) ma è condotto con assoluta genuinità,uno spaccato di vita che arriva a toccare il cuore dello spettatore proprio perchè non sembra di stare a guardare un film ma sembra quasi di aprire un immaginario album dei ricordi in cui trovare se stessi nascosti dietro l'entusiasmo dei due ragazzi per le piccole cose che il destino propone loro nella vita di tutti i giorni.Meadows racconta senza inutili sofismi una storia che può essere stata vissuta da tutti noi ecco perchè anche con una vicenda all'apparenza banale riesce ad affascinare nel suo conclamato minimalismo.A questo riguardo occorre sottolineare anche la colonna sonora ,firmata da Gavin Clark,fatta di canzoni solo per voce e chitarra acustica di malinconia unica. Il pessimismo cosmico dei suoi film precedenti lascia lo spazio al sogno di evasione(la Parigi del finale al seguito di Maria amata da entrambi),al tenero amore immaginario(la Maria di cui sopra,cameriera di un fast food che frequentano ma molto più grande di loro,il classico amore irrealizzabile),all'amicizia innocente tra due ragazzi a loro modo isolati da quello che li circonda,anche se hanno una voglia matta di scoprire il mondo che esiste attorno a loro.La loro vita scorre placida tra piccoli furti e incontri pittoreschi,bevute proibite e fughe,tra sorrisi e timori.Ma la speranza c'è così come appare il colore negli ultimi minuti della pellicola:il viaggio a Parigi per trovare Maria è uno di quei viaggi che si leggono nei libri di favole.Forse questo film è una fiaba raccontata da Shane Meadows.Anche se quel mostro d'acciaio e di cemento che è la stazione non lascia tanto spazio a soni e favole.Ma se si ha un biglietto....
solita grande regia,asciutta ed essenziale
sempre bravo.Non è più il ragazzino di This Is England
nella parte di Marek è piuttosto bravo
nella parte di Maria,il sogno d'amore irrealizzabile per entrambi
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