Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Luca (Santamaria), insegnante di musica in una scuola di Praga, è ossessionato dalla gelosia per Klara (Chiatti). Decide quindi di ingaggiare un detective (Glen) che provi i suoi sospetti. Ma la sua ossessione si trasformerà nel più classico caso di profezia che si autoadempie.
C'erano una volta Aristide Massaccesi, Enzo Barboni, Nando Cicero o Mariano Laurenti: nessuno di loro avrebbe avuto l'impudenza di tentare l'accesso al mondo del cinema d'essai. Al contrario, Roberto Faenza intigna con ostinata protervia nel suo grottesco tentativo di proporsi come Autore, forse nel segno di un'ideale continuità con quell'impegno abborracciato e modaiolo che ne caratterizzò gli esordi. Oggi l'obiettivo del regista piemontese si è spostato sui tormenti delle relazioni affettive (I giorni dell'abbandono, I vicerè) ma i risultati restano inconsistenti. Il caso dell'infedele Klara è una smargiassata condita con pillole di teorie sulla gelosia e citazioni a casaccio (da Shakespeare a Jim Morrison) capaci soltanto di evocare una comicità involontaria. A completare il quadro di questo obbrobrioso pastrocchio cinematografico contribuisce una recitazione che non sarebbe neppure degna di un circolo ricreativo da dopolavoro ferroviario.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta